Terremoto in Forza Nuova, si dimette la metà degli iscritti di Padova

I 30 esuli: "Sono venuti meno i presupposti per continuare la lotta inquadrati nella struttura guidata da Roberto Fiore"
FERRO-AGENZIA BIANCHI-PADOVA - FORZA NUOVA IN PIAZZA CAVOUR
FERRO-AGENZIA BIANCHI-PADOVA - FORZA NUOVA IN PIAZZA CAVOUR
PADOVA. Terremoto in Forza Nuova. Trenta militanti lasciano il partito neofascista in rotta di collisione con la struttura centrale governata da Roberto Fiore. «Una parte importante della comunità militante forzanovista di Padova lascia Forza Nuova», scrivono gli esuli in un comunicato ufficiale. «Dopo anni di militanza siamo costretti a prendere atto che sono venuti meno i presupposti per continuare la lotta inquadrati nella struttura guidata da Roberto Fiore. Abbiamo preso questa dolorosa decisione nel momento in cui le scelte del segretario nazionale e di alcuni alti dirigenti, nei fatti, non possono più considerarsi coerenti con i valori fondanti di Forza Nuova».
A Padova, tanto per fare un esempio, se ne vanno anche il segretario cittadino Giacomo Rampin e il coordinatore provinciale Nicola Poli. «Giudichiamo l’attuale Forza Nuova uno strumento non più adatto al perseguimento di quegli obiettivi per cui era stata fondata e, per questo motivo, aderiamo alla “Rete delle comunità forzanoviste” all’interno della quale condivideremo le scelte che giudicheremo più adatte per continuare a dare il nostro contributo per la Ricostruzione Nazionale». 
Pronta la reazione del segretario regionale Luca Leardini: «Abbiamo appena nominato il nuovo coordinatore provinciale, si chiama Enrico Mantoan». Ma sui motivi che hanno portato a questa scissione così netta, che tra l’altro riguarda non solo a Padova ma anche in altre zone d’Italia, come per esempio l’Emilia Romagna, la Lombardia, la Toscana, non c’è ancora chiarezza.
«Scelte politiche non condivise su questa dittatura sanitaria» dice Leardini, senza spiegare ma lasciando intendere che la linea di Roberto Fiore in merito alla quarantena non sia stata condivisa da tutti i militanti. Tuttavia, non può essere soltanto questo il motivo di una divisione così importante, che riduce Forza Nuova ai minimi termini dal punto di vista numerico.
«Dal 1997 a oggi la linea politica di Forza Nuova non è cambiata» continua Leardini. «Sono decisioni personali, forse non si trovavano più in un movimento che non avevano mai capito. Noi prendiamo atto e ripartiamo». 
Anche in Toscana 14 sezioni di Forza Nuova, che raccolgono circa 200 militanti, si sono staccate dal movimento guidato da Roberto Fiore: «Nel momento in cui le scelte del segretario nazionale e di alcuni alti dirigenti - si legge in una nota - nei fatti non possono più considerarsi coerenti con i valori fondanti di Forza Nuova». 
Per i militanti che hanno lasciato Fn in tutta Italia «c’è una nuova prospettiva. Abbiamo intrapreso un cammino per la costruzione di un nuovo movimento. Terminato il lockdown, faremo un’assemblea per sancirne la nascita: da oltre due anni a questa parte la dirigenza nazionale ha dato spazio a personaggi che hanno creato problemi organizzando iniziative becere». —

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