Terribile schianto, una ragazza muore sul colpo
Cinto Euganeo: la Fiat Punto della giovane operaia è piombata contro un platano vicino a Cava Bomba, arrestandosi ai piedi della scarpata

CINTO EUGANEO. Tragico incidente poco prima delle 11 di ieri mattina sui Colli, lungo la provinciale n. 89 Montanara, in territorio comunale di Cinto Euganeo, in prossimità del museo geopaleontologico di Cava Bomba. Una giovane operaia di 25 anni, Giulia Frigo, residente a Roveredo di Guà, nel Basso Veronese, che viaggiava in direzione di Este si è schiantata con la sua Fiat Punto contro un grosso platano e ha perso la vita. Dopo il violento impatto contro l’albero l’auto è rimbalzata sulla carreggiata opposta della provinciale ed ha finito la corsa contro la scarpata dal lato del colle.

I soccorsi. Vani sono stati i tentativi di rianimarla, durati una ventina di minuti, anche con l’utilizzo del defibrillatore, da parte dei sanitari del 118, arrivati sul posto con i vigili del fuoco di Este e una pattuglia della Polstrada di Padova. Le condizioni della venticinquenne sono parse fin da subito disperate ai due ciclisti che per primi l’hanno soccorsa e ad un agricoltore del posto. «Quando l’ho presa per mano per sentire il battito mi sono reso conto che la situazione era disperata», racconta l’agricoltore che abita in via Dietromonte e che, sentito il forte botto, è corso in strada per rendersi conto di cos’era successo.
L’incidente. Il tragico schianto è avvenuto a circa 500 metri, in direzione di Este, dall’incrocio con la strada che porta in centro a Cinto Euganeo. All’altezza di un dosso, dove la carreggiata piega leggermente verso sinistra. La vettura, dopo aver sfiorato con il pneumatico anteriore destro la base di un platano, si è schiantata con la parte anteriore contro il platano successivo innescando una sorte di carambola. Sul lato destro della carreggiata sono rimasti i segni della sbandata lunga una trentina di metri e la tabella abbattuta che indica il km 31,800 della provinciale n. 89.
Le cause. Sui motivi della tragedia stanno facendo luce gli agenti della Polstrada di Padova. Due le cause che, dai primi sommari rilievi trovano maggior credito: un improvviso malore o una fatale distrazione. Stando al racconto del testimone, la giovane era riversa sul volante con il cellulare posato sul ginocchio sinistro. Nel punto dove ha perso la vita la ragazza, che era un’appassionata del mountain bike (gareggiava per un team ciclistico di Sossano), i veicoli sfrecciano a velocità elevata anche perché il rettilineo di circa 500 metri invita ad accelerare.
Il traffico. Sulla battuta strada dei Colli il traffico, fino alle 14, ha subito rallentamenti e interruzioni. Durante i rilievi e la rimozione della salma, che è stata trasportata all’obitorio di Este, i veicoli sono stati fatti transitare a senso unico alternato. Solo durante il recupero della Fiat Punto da parte del carro attrezzi, per un quarto d’ora circa la strada è rimasta chiusa in entrambi i sensi.
Il dolore della famiglia. Il più scosso è il compagno di Giulia, Fabrizio Cariolato. Verso mezzogiorno la polizia stradale ha suonato al campanello della casa dove i due fidanzati convivevano da tre anni. Il trentaseienne non voleva crederci. A lui è toccato il crudele compito di recarsi dai genitori di Giulia, Loris e Anna Maria Lucchiari, per riferire assieme ai poliziotti che la loro amata figlia non avrebbe più potuto riabbracciarli. Ultimamente era stata assunta come operaia nell’azienda di lavorazione di frutta e verdura «Capuzzo» di Cicogna. Giulia ha un fratello più giovane, Luca, di 21 anni che vive a Cologna. «Era una ragazza solare e disponibile, non possiamo credere che sia morta», dicono sconvolte le amiche.
(ha collaborato
Paola Bosaro)
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