Terrorismo: «Massima sicurezza o spengo la musica»

PIAZZOLA SUL BRENTA. Pericolo vero o psicosi, poco importa. L’esigenza di sicurezza non è in discussione. «Se non ci saranno tutte le garanzie per assicurare che gli spettacoli si svolgano senza pericolo, sono pronto a fare marcia indietro su “Postepay Sound”. Non è obbligatorio fare i concerti e li faremo solo se ci sentiremo sicuri».Tranchant. Senza esitazioni.
Il sindaco di Piazzola sul Brenta Enrico Zin mette le mani avanti a pochi giorni dalla convocazione del primo tavolo del comitato per la sicurezza organizzato proprio in vista del Festival in programma nella cornice di Villa Contarini, una delle principali manifestazioni musicali italiane.
Manchester e Torino - minaccia e violenza vera in un caso, panico scatenato da scriteriati buon temponi dall’altro - morti e feriti, l’incubo del terrorismo: «Sono tre anni che sovrintendo come sindaco alla rassegna estiva che porta a Piazzola artisti di fama internazionale e grandi presenze di pubblico» sottolinea il primo cittadino, «finora Prefetto e Questore hanno sempre garantito l’organizzazione e le risorse perché tutto si svolgesse al meglio. Oggi però sono preoccupato. Non possiamo fare finta che le cose non siano cambiate. Mi aspetto quindi il supporto massimo, garanzie maggiori rispetto al passato. È un’istanza che ci ha fatto presente anche il ministro dell’Interno nei giorni scorsi quando è venuto a Padova. Serve più rigidità. A me dispiace ma lo dico con serenità» conferma Zin, «non è obbligatorio che lo spettacolo continui. I concerti a Piazzola ci saranno solo se ci sentiremo sicuri. L’organizzazione del Festival è ben rodata» continua il sindaco, «come Comune da anni applichiamo tutte le ordinanze per garantire l’ordine pubblico: dal divieto dell’utilizzo di bottiglie e bicchieri di vetro su tutto il territorio comunale a due anelli di chiusura intorno al centro cittadino, a seconda dell’afflusso di pubblico previsto. Abbiamo poi un nostro “servizio d’ordine” che si aggiunge a quello messo in campo da Zed, con tanti volontari che presidiano gli accessi e le aree sensibili. Oggi dobbiamo esigere una stretta che arrivi dall’alto, vogliamo che il divertimento sia sicuro».
I concerti di Piazzola, che si aprono il 23 giugno con i Cranberries e si chiudono il 30 luglio con Brit Floyd e vedranno salire sul palco nel porticato barocco di Villa Contarini che la rassegna di Zed ha reso famoso in tutta Europa artisti del calibro di 2Cellos, Scott Bradlee’s Postmodern, Il Volo, Benji & Fede, Kasabian e David Guetta, è in realtà solo uno dei “grattacapi” per la task force della sicurezza. Perché fra pochi giorni Padova festeggia Sant’Antonio e i fedeli transitati in città sono già oltre diecimila e molti di più ne arriveranno. Perché ci sarà il tradizionale Ferragosto in Prato con i fuochi d’artificio e migliaia di persone, grandi e bambini con il naso all’insù, ad affollare una delle più grandi piazze d’Europa.
E ci sono i Navigli con centinaia di giovani che trascorrono le calde serate lungo il Piovego. Tante, quindi, le situazioni di potenziale pericolo, appuntamenti “caldi” per i quali è inevitabile porsi l’interrogativo sul livello di sicurezza.
Se è vero che non ci sarebbero particolari allarmi su Padova - dove comunque l’allerta è alto - è vero anche che il terrorismo che si è visto colpire a Londra, a Manchester, ma ancora prima a Parigi, Bruxelles e Orlando, è tanto feroce quanto imprevedibile. In giro per l’Italia le misure di sicurezza per i grandi eventi sono il temna del giorno. Per il concerto del 10 giugno dei Guns N’Roses a Imola e quello di Vasco Rossi il primo luglio a Modena (dove sono attesi oltre 220 mila fan), si sta pensando addirittura alla presenza dell’esercito. E in questo caso, sì, the show must go on.
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