Tintoretto sotto una nuova luce La tecnologia che esalta l’arte

VENEZIA. La luce dinamica di Tintoretto. È ormai un preciso campo di ricerca, nell’ambito della pittura antica, quello di sistemi di illuminazione sempre più innovativi, che consentano di “leggere” opere o parti di esse, esaltandone la gamma di tonalità. Sotto una luce diversa, è proprio il caso di dire. Così è stato, ad esempio, qualche mese fa, per i dipinti toscani e ferraresi della Collezione di Vittorio Cini, “riemersi” nell’omonimo palazzo riaperto al pubblico e rivisti con un’illuminazione a led, altamente innovativa e applicata per la prima volta ai dipinti antichi, che consente di “leggerli” naturalmente in diverse gradazioni, per scoprirne ogni segreto compositivo. E così è, ora, per la nuova illuminazione della Sala dell’Albergo nella Scuola Grande di San Rocco, dove esattamente 450 anni fa Tintoretto donò alla confraternita la sua prima opera, l’ovato di “San Rocco in gloria” e dove, solo due anni più tardi, completò la straordinaria “Crocefissione” che segna l’intero ambiente. La luce svela nuove prospettive e particolari che sfuggono all’occhio del visitatore, restituendo ai teleri della passione di Cristo della Sala dell’Albergo colori, plasticità, forza, profondità.
Le nuove sorgenti di luminose sono state inserite, senza alterare la loro struttura, all’interno dei preesistenti paraboloidi ideati da Mariano Fortuny nel 1937, anno in cui la luce elettrica entrò per la prima volta nella Scuola dopo secoli di buio. Quello sulla “Luce dinamica” è il primo intervento nato dalla collaborazione tra la Scuola di San Rocco e Jaeger-LeCoultre.
Una sponsorizzazione di 150 mila euro ripartita su tre anni, in cambio anche della possibilità per l’azienda svizzera di orologi, già sponsor alla Mostra del Cinema, di organizzare anche alcune convention nella Scuola. L’ideazione e la progettazione del nuovo sistema è dello Studio Pasetti Lighting diretto dall’architetto Alberto Pasetti Bombardella che già nel 2011 ha curato la nuova illuminazione dei teleri del Sala al piano terra della stessa Scuola di San Rocco. Sono 22 le “scene” possibili attraverso la nuova illuminazione per le opere tintorettiane della Sala dell’Albergo, consentendo di esaltare, con una luce calda o fredda, particolari, figure, architetture, ma anche solo le diverse tonalità cromatiche dei teleri e proprio la complessità, la ricchezza, la modernità della pittura di Tintoretto rende questa possibilità una vera e propria “avventura” visiva che lascia il visitatore ogni volta stupefatto.(e.t.)
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