Torreglia, altri profughi in arrivo sindaco e residenti in allarme

Si aggiungeranno ai 39 già presenti in paese: saranno accolti dalla cooperativa di don Favarin Il primo cittadino alza la voce: «Una settimana fa avevo espresso la mia contrarietà al prefetto»
Di Gianni Biasetto

TORREGLIA. Altri richiedenti asilo in arrivo nel comune di Torreglia. Non è ancora certo il numero che andrà ad aggiungersi ai 39 stranieri che alloggiano ormai da un anno e mezzo in una villa nel bosco, lungo via Abate Barbieri, a Torreglia Alta.

La notizia che la Prefettura avrebbe destinato, tramite una cooperativa sociale, un gruppo di profughi ad una casa di proprietà di un privato, con due appartamenti, sita all'incrocio tra via Bucci e via San Daniele, ha innescato le proteste dei residenti che ieri mattina si sono incontrati in municipio con il sindaco Filippo Legnaro per manifestare la loro ferma contrarietà.

La decisione del prefetto renato Franceschelli trova in disaccordo anche il primo cittadino che, non più tardi di una settimana fa, quando gli era giunta all'orecchio la notizia dell'arrivo di altri migranti, aveva inviato una lettera manifestando la sua contrarietà al prefetto Renato Franceschelli. «In quella comunicazione evidenziavo al prefetto la già numerosa presenza di richiedenti asilo nel nostro territorio e che l'arrivo di altri migranti non poteva essere gestito serenamente», afferma Legnaro. «Lo scorso novembre, quando sono venuto a conoscenza di un nuovo progetto di ospitalità nei due appartamenti di via Bucci dati in disponibilità da un privato, ho incontrato la cooperativa Polis che doveva farsene carico. A seguito del colloquio la cooperativa ha compreso l'inopportunità della scelta rispetto a quanto il Comune sta facendo e ha rinunciato. Purtroppo il progetto è andato avanti e ora vengo a sapere che a gestire l'accoglienza sarà la cooperativa di don Luca Favarin». Nella lettera al prefetto datata 8 marzo, il sindaco di Torreglia chiede alla prefettura di non inviare altri profughi visto che stava valutando l'adesione al sistema Sprar, aggiungendo che nella tarda primavera si svolgeranno le elezioni amministrative. «Purtroppo tutti gli accordi in merito, presi dal prefetto nella recente riunione con i sindaci sono stati disattesi», conclude amareggiato Legnaro. Nel quartiere di San Daniele, intanto, monta la protesta. I residenti sono sul piede di guerra e si stanno organizzando in comitato. «La casa che dovrebbe ospitare i migranti è in pieno centro abitato e per giunta è vicinissima alla fermata dello scuolabus dove tutte le mattine le mamme portano i loro bambini che vanno a scuola», affermano. «Se arrivano i profughi la tranquillità in questo quartiere che confina con Abano è finita. Ci domandiamo perché si è deciso di andare avanti con un'altra che si è guardata bene dal coinvolgere l'amministrazione comunale».

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