Tragedia a Este, sedicenne trovato morto dalla mamma

ESTE. Si era appena fatto la doccia a casa sua, dopo essere stato in palestra, quando è stato colpito da un malore che non gli ha lasciato scampo. Quando la mamma è andata a cercarlo in camera da letto, Jacopo Veronese, 16 anni, era a terra. Morto. Erano all’incirca le 20 di ieri sera. La donna ha chiamato l'ambulanza: i sanitari, giunti in pochi minuti nella casa di piazzetta Beata Beatrice, di fronte al Castello di Este, hanno provato a rianimarlo per parecchio tempo, ma non c’è stato nulla da fare. Una tragedia inspiegabile. Il ragazzo, che frequentava l’Itis Euganeo di via Borgofuro, non soffriva di nulla, era perfettamente sano. Praticava sport da sempre.
Viveva con la mamma e la sorella Catarina, il padre è il dentista Massimiliano Veronese che ha lo studio in via Matteotti. La notizia si è diffusa nella tarda serata e diversi amici si sono ritrovati sotto l’abitazione del ragazzo, increduli e addolorati. Nel tam tam di messaggi che i coetanei si sono scambiati in quei minuti così concitati, la notizia della morte di Jacopo è stata considerata da molti uno scherzo, tanto che c’è stato chi si era rifiutato di credere che l’amico fosse veramente morto. La verità purtroppo molti l’apprenderanno solo questa mattina quando il ragazzo non sarà seduto nel suo banco, come ogni giorno.
Nel pomeriggio il sedicenne aveva frequentato la palestra nella quale si recava tutte le settimane da alcuni mesi, la Body Project di via Padana Inferiore ad Este. Era infatti uno sportivo, anche se da un po’ aveva abbandonato l’attività agonistica. Fino a qualche anno fa giocava a tennis negli impianti di via Dello Stadio. Oltre alla palestra e al tennis, Jacopo era un appassionato di pesca sportiva. Pur essendo solo un amatore si spingeva spesso anche fuori regione per coltivare questo suo hobby. Nel suo profilo Facebook infatti il sedicenne ha postato numerose sue foto con i pesci catturati e scattate durante le uscite spensierate nei laghetti della zona: dal lago delle Rose al lago Smeraldo. Jacopo era anche un fan sfegatato dell’Inter, sciarpa nerazzurra al collo aveva assistito ad alcune partite nella stadio di San Siro. Era un patito della musica reggae e afro: pure in questo caso il suo social network ospita diverse foto di lui, assieme alla compagnia di amici in discoteca. Una delle mete preferite era lo Stargate di Castagnaro (Verona).
Ma soprattutto il sedicenne era uno studente modello: frequentava il terzo anno del corso di meccanica dell’Istituto tecnico industriale Euganeo con ottimi risultati. Proprio ieri mattina a scuola era successo un episodio che alla luce della tragedia avvenuta in serata, ha scosso ancor di più gli animi degli amici: uno studente è stato colpito improvvisamente da un pesante attacco d’asma, il malore è avvenuto sotto gli occhi di numerosi coetanei della scuola, compresi Jacopo e i suoi compagni di classe. L’accaduto ha animato un dibattito tra i ragazzi con il sedicenne che ha confessato agli amici di soffrire di una leggera forma di asma. La patologia comunque non lo aveva mai preoccupato.
Del decesso di ieri è stato informato il sostituto procuratore di turno. Il magistrato deciderà oggi se effettuare o meno l’autopsia. È presumibile che siano gli stessi famigliari a richiedere che venga fatta piena luce su una morte inaspettata e fulminea, che ha colpito un ragazzo nel pieno della sua giovinezza. Una morte che non si può accettare e che ha lasciato nella disperazione la mamma, il papà e la sorella.
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova








