Traslocano i rom di via Longhin
Al via i lavori per la costruzione delle casette nel campo nomadi

IL TRASLOCO Nella foto sopra, i controlli di polizia al campo nomadi A sinistra, l’area di via Longhin interessata al trasloco
SAN LAZZARO.
Sono cominciati in questi giorni i preparativi per il trasloco dei rom, dalle roulotte del campo nomadi di via Longhin all'ex fattoria accanto all'accampamento. Il casolare ospiterà le famiglie rom italiane finchè gli stessi abitanti non si saranno costruiti le loro casette per dar vita ad un secondo villaggio autogestito come quello di via Tassinari, vicino all'ex Foro Boario.
Per i 60 membri dell'accampamento è iniziata venerdì la fase di preparazione fianco a fianco con gli operatori della cooperativa «Se Stante» che seguirà passo passo il trasloco insieme ai nomadi. Domani, intorno alle 7.30, la ditta Cpt Group di Rovigo, alla quale sono stati affidati i lavori da palazzo Moroni, inizierà a portare il ghiaino per realizzare la rampa d'accesso al cantiere. Poi lunedì prossimo, 9 maggio, inizieranno i trasferimenti veri e propri: le famiglie rom passeranno l'estate nell'ex-fattoria, ma non prima che tutto lo stabile sia sistemato. Salito alla ribalta alcuni anni fa, quando era stato individuato come la sede per la nuova moschea padovana (oggi quasi completata in via Ippodromo, a Ponte di Brenta dall'Associazione Rahma), è oggi parzialmente usato dai nomadi di via Longhin ma necessita di un rapido aggiustamento perché è abbandonato da tempo e dunque non adatto ad ospitare le famiglie. Infine, in autunno cominceranno le costruzioni delle 15 casette da 70 metri quadrati l'una che accoglieranno le famiglie italiane di origine rom. Si tratta di alloggi semplici il cui progetto è diviso in due stralci: con la prima tappa di 480 mila euro si realizzerà la parte giorno; con il secondo step quella notte. Al via quindi la prima fase delle operazioni che durerà alcuni giorni e i moniti degli operatori della «Se Stante» sono stati molto chiari: «non si tocca niente dell'impresa: ci siamo intesi?» scandisce Alda, una delle operatrici. Gli abitanti del campo alzano bonariamente le spalle e replicano: «ma quanto mai...». Intanto, però è partita un'operazione di controllo certosino da parte delle forze dell'ordine (polizia e municipale) che hanno setacciato ogni centimetro del campo per assicurarsi non ci fossero intrusi.
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