Travolti da un braccio-gru, due operai feriti: uno è grave

Infortunio alla Mita di Conselve, in prognosi riservata un lavoratore colpito alla testa. Proclamati due giorni di sciopero
Il reparto zincatura della Mita di Conselve
Il reparto zincatura della Mita di Conselve

CONSELVE. Due operai schiacciati da materiali di lavorazione nel tardo pomeriggio di ieri alla Mita Spa di Conselve, società metalmeccanica attiva nelle attività di zincatura che fa parte gruppo Bisiol di Treviso e forte di circa 120 dipendenti.

Stando alle prime ricostruzioni, poco dopo le 15.30 si è staccato da un carro ponte il braccio meccanico che serve per sollevare il materiale. La pesante sbarra di metallo è caduta su due operai. M.B. classe 1970 di Anguillara, dipendente con contratto a termine, è stato colpito alla testa e portato in elicottero all'ospedale di Padova dove è in prognosi riservata anche se non in pericolo di vita. L'altro è un rumeno dell'89 di Bagnoli, C.L. portato in ambulanza all'ospedale di Schiavonia dove i medici si riservano la prognosi. Sono intervenuti i carabinieri di Bagnoli e i tecnici dello Spisal .



I lavoratori, sotto shock per l'accaduto, hanno subito incrociato le braccia e dichiarato uno stato di sciopero che perdurerà per tutta la giornata di oggi mentre l'azienda ha dato appuntamento ai rappresentanti dei lavoratori domattina alle 9 per chiarire la dinamica dell'incidente. Ma per i sindacati l'infortunio di ieri pomeriggio non è una sorpresa. «Al di là delle responsabilità specifiche di questa tragedia, che saranno oggetto di doverose indagini» dichiara Davide Crepaldi, segretario della Uilm accorso sul luogo dell'incidente assieme alla forze dell'ordine e allo Spisal «non possiamo non sottolineare come già da tempo avevamo tentato di segnalare all'azienda, in svariati incontri, il tema dei ritmi di lavoro in Mita, tali, secondo il nostro parere, da non garantire più un corretto livello di attenzione da parte dei lavoratori. Una tragedia come questa, di cui per altro è vittima un lavoratore precario, colpisce ancora di più sia perché il tema era già stato sollevato varie volte sia perché a farne le spese è un giovane che cercava di fare del proprio meglio per garantirsi un posto di lavoro sicuro per la propria vita futura. Vita che ora appesa ad un filo. I lavoratori sono sotto shock e attendiamo con ansia di conoscere tutti i fatti per bocca di un responsabile della sicurezza che per altro non è neppure una componente interna della società, la quale ha preferito esternalizzare un elemento fondamentale per la salute dei suoi dipendenti».

Per parte sua, l'azienda ha chiarito alle organizzazioni sindacali che tutte le procedure di sicurezza per quel tipo di manovra erano attive e che non ritiene ad oggi che si siano verificate mancanze in questo senso.


(ha collaborato Nicola Stievano)
 

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