Travolto e calpestato dal cavallo ha filmato i suoi ultimi istanti

La Procura acquisisce anche i video delle telecamere del maneggio di Boara Pisani teatro della tragedia



Undici anni fa l’incontro con Nad Al Sheba, lo stallone dei record, e quel primo video. L’inizio di un vero e proprio business, nato da una intuizione e cresciuto sempre di più, tanto da rendere la sua azienda unica in Italia. Alessandro Ferrario, 54 anni di Parabiago (Milano), era un’istituzione nel mondo della compravendita e dell’informazione sui cavalli. Giovedì pomeriggio il videomaker e giornalista è morto mentre era impegnato nella Scuderia Ricci di via Ferraria a Boara Pisani: era lì con una collega e stava filmando cinque puledri. Quei video, poi, sarebbero serviti per pubblicizzarne la vendita in vari canali internet. Nel tentativo di fermare una cavalla che stava cercando di raggiungere una “compagna” in un altro recinto, l’uomo è stato travolto dall’animale. Il colpo è stato violentissimo e ha procurato al 54enne una violenta caduta, un colpo alla testa e un’emorragia interna: Ferrario è morto in pochissimi minuti.

UNA VITA COn I CAVALLI

Sposato, padre di una figlioletta appena adolescente, Ferrario era giornalista dal 1998 ed era uno dei due soci della Nad Al Sheba, realtà impegnata nel settore equestre. «Il nome arriva dallo stallone di mia proprietà che è stato il protagonista del primo video professionale di Alessandro», racconta il suo storico socio, Antonio Asdrubali. Nad Al Sheba è uno stallone, ritirato nel 2010, che vanta numerosi record internazionali. «Alessandro, nel 2008, aveva cominciato a girare video di puledri da immettere nel commercio, ma lo faceva in maniera amatoriale. Insieme abbiamo progettato un format originale e un sito, vendopuledri. it, che è diventato un punto di riferimento in tutta Italia e che si è aperto anche alla promozione di altre categorie di cavalli, come ad esempio gli stalloni» continua il socio «Abbiamo avuto fortuna perché siamo nati negli anni della crisi dell’ippica: i proprietari dei cavalli si rivolgevano a noi per vendere quegli animali non più utilizzati nelle corse. Alessandro e io avevamo capito che quel servizio che proponevamo poteva effettivamente rispondere a una forte esigenza commerciale». Ferrario, poi, aveva fatto diventare quella piattaforma anche un sito di informazione molto apprezzato tra gli addetti ai lavori. Il 54enne, d’altro canto, ha sempre amato questo mondo: «Da giovane era un appassionato galoppatore, poi si è rivolto al mondo del trotto costruendosi anche una professione e lavorando per diventare giornalista di settore. Era persona colta e intraprendente e per queste sue capacità veniva chiamato in tutta Italia, da Napoli a Padova».

L’INCIDENTE FATALE

Continua il socio: «Nella sua lunga carriera Alessandro avrà girato video di almeno mille cavalli. Non gli mancava certamente l’esperienza, questo è chiaro. Solitamente, quando ci si piazza davanti a una puledra e ci sbraccia, come ha fatto lui giovedì, l’animale inchioda o cambia direzione. Purtroppo con Alessandro la cavalla ha continuato a correre e l’ha travolto. È una fatalità, che può capitare in ogni lavoro. Questo mondo perde sicuramente un grande professionista».

L’indagine

La Procura di Rovigo sta ovviamente indagando sull’accaduto: la salma resta a disposizione dell’autorità giudiziaria, così come i due video che ritraggono attimo dopo attimo l’incidente che è costato la vita al milanese. Nel recinto in cui si trovava la puledra, infatti, Ferrario aveva installato una telecamera fissa. Un’altra era sulle spalle di una collega, che stava immortalando le andature dell’animale. —



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