Travolto e ucciso da un'auto, Ludovico dona gli organi

Il paese si stringe alla famiglia del sedicenne investito sulla Monselice-mare
Morte Ludovico Michielon nell'incrocio della SS Monselice-Mare a Conselve. Nella foto: la vittima.
Morte Ludovico Michielon nell'incrocio della SS Monselice-Mare a Conselve. Nella foto: la vittima.

CONSELVE. «Era venuto a trovare nonna in ospedale. L’ho salutato, mentre lui mi dava le spalle e mi diceva che sarebbe andato da un amico. Non potevo sapere che quella sarebbe stata l’ultima volta in cui avrei visto mio figlio».

Travolto in bici, Ludovico non ce l'ha fatta
Ludovico Michielon, 16 anni

Mamma Viviana è forte. A sostenerla ci sono il marito Dario Polonio, i tre figlioletti, i famigliari, una comunità intera, la preghiera. Sa che la morte di un figlio sarà un peso da portare per tutta la vita, ma oggi vuole pensare solamente alla sensibilità e al sorriso di Ludovico.

Ludovico Michielon, 16 anni, è morto giovedì pomeriggio in ospedale a Padova. Una macchina l’ha travolto martedì sera, mentre era in sella alla sua bici e stava attraversando la Monselice-mare. Uscito da via Legnosa, stava affrontando l’incrocio a raso sulla regionale 104, per poi proseguire dal lato opposto lungo via Olmo per Tribano, e arrivare così all’abitazione dell’amico.

A metà della carreggiata è stato investito da un’auto che proveniva da Tribano, una Citroen Picasso condotta da un marocchino di 36 anni residente a Conselve. Il ragazzo è stato colpito con l’angolo anteriore sinistro dell’auto, sbalzato sul cofano e sul parabrezza, che ha sfondato con il corpo, prima di finire privo di sensi a terra. «I medici avevano subito parlato di situazione devastante», ricorda mamma Viviana, «Ci abbiamo sperato fino all’ultimo, poi giovedì la Tac ha confermato la morte cerebrale. Abbiamo acconsentito alla donazione degli organi. Non sappiamo ancora quali siano rimasti integri. Sicuramente un rene dovrebbe essere andato ad un paziente palermitano. Perché abbiamo voluto donare gli organi? Io sono iscritta all’Aido da quando avevo vent’anni. Ho tre figli, e sia noi che loro potremmo avere bisogno di aiuto in futuro. A lui non sarebbero serviti. Così ha aiutato qualcuno».

Al momento dell’incidente Ludovico non aveva documenti con sé. La polizia è riuscita a rintracciare la madre solo grazie ad un bigliettino che il ragazzo aveva in tasca e che la stessa donna aveva chiesto di consegnare ad un sacerdote. Nel foglietto c’erano i recapiti telefonici di Viviana, “costretta” dunque ad una sorta di riconoscimento telefonico del corpo del figlio.

Ludovico era un ragazzo dinamico: amava le arti marziali, che aveva praticato da piccolo ma che aveva dovuto interrompere per un problema cardiaco, nel 2011. Era un appassionato di Lego: «Ne aveva tantissimi», continua la madre, «così come aveva decine e decine di carte di Yu-Gi-Oh! Lo accompagnavamo anche a tornei in giro per la provincia, e non c’era giorno in cui non si ritrovasse a casa di qualche amico a giocare con queste carte».

Il sedicenne frequentava il patronato canossiano di Conselve ed era utente del Progetto Archimede, centro di accoglienza riservato ai giovani in cui si intrecciano studio, gioco e laboratori. «Ludovico era portato per la matematica. Era logico e intuitivo. Ricordo ancora il giorno in cui ha vinto i giochi matematici alle medie», ricorda orgogliosa Viviana.

Era iscritto al Duca D’Aosta di Monselice, nell’indirizzo chimico-biologico, scuola da cui si era ritirato a dicembre: «Doveva ancora trovare una sua dimensione. Aveva pensato a una nuova scuola, a settembre, ma non ci aveva ancora svelato quale». Mamma Viviana ricorda la sensibilità del figlio nei confronti della nonna, che da qualche tempo era ricoverata in ospedale a Conselve: «Arrivava in ospedale per darle da mangiare e per starle vicino. Scendeva anche in palestra, per imparare gli esercizi di riabilitazione in modo da poterla aiutare una volta ritornata a casa».

In queste ore la famiglia del sedicenne sta raccogliendo una serie continua di attestazioni di cordoglio, affetto e vicinanza: «Penso soprattutto agli amici di Ludovico. A Nicolò, ad esempio, che mi ha contattata per offrirmi la disponibilità a portare in spalla il feretro di Ludovico al funerale. Un gruppo di amici è venuto anche in ospedale. Hanno voluto lasciare un bicchiere con i loro nomi e alcune lettere. Hanno avvicinato all’orecchio di Ludovico il loro cellulare, per fargli ascoltare alcune canzoni».

C’è poi la comunità conselvana, che ha già ricordato il giovane in un momento di preghiera e che si sta impegnando nell’organizzazione del funerale, «che dovrà essere come una festa», hanno spiegato i famigliari di Ludovico. L’ultimo saluto al sedicenne verrà dato probabilmente martedì pomeriggio, giorno in cui peraltro i nonni di Ludovico festeggiano l’anniversario di matrimonio. Il nulla osta e la conferma di orario e data, tuttavia, arriveranno solamente nella giornata di oggi.

 

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