Travolto in bici, Ludovico non ce l'ha fatta

CONSELVE. Non ce l'ha fatta Ludovico Michielon, il sedicenne travolto da un'auto martedì scorso mentre in sella alla sua bici stava attraversando la Monselice - mare.
Il ragazzo, dopo aver lottato fra la vita e la morte nel reparto di rianimazione dell'Ospedale di Padova, nel primo pomeriggio di ieri è entrato in coma irreversibile.
I medici, come da prassi in questi casi dolorosi, hanno contattato i familiari comunicando che il ragazzo era prossimo alla morte cerebrale e chiedendo il consenso per l'espianto degli organi.
Messa di fronte alla notizia drammatica di non poter più riabbracciare il proprio figlio adolescente una mamma ha dovuto scegliere se compiere un estremo atto di generosità che permette di salvare altre vite. E questa mamma ha detto si, pensando che anche Ludovico avrebbe voluto così e avrebbe approvato questo gesto di altruismo.
Per due giorni tutti avevano pregato e sperato che il ragazzo potesse farcela e si erano aggrappati a quell'esile filo di speranza che invece si è spezzato ieri, subito dopo pranzo. Appena entrato in ospedale, martedì sera, Ludovico era stato sottoposto ad un delicato intervento chirurgico per fermare un'emorragia interna, quindi era stato tenuto in coma farmacologico. Purtroppo i gravissimi traumi riportati nello scontro con l'automobile che stava percorrendo la Monselice - mare gli sono stati fatali.
A nulla sono valsi gli sforzi dei medici che hanno tentato il tutto per tutto per salvare una giovane vita. Ieri in serata la notizia ha fatto il giro di Conselve, dove Ludovico Michielon vive con la madre Viviana e con gli altri tre fratellini minori nati da una nuova relazione con il marito Dario Polonio. Dopo aver frequentato le medie a Conselve Ludovico si era iscritto ad un istituto superiore di Este. Aveva partecipato come quasi tutti i suoi coetanei anche all'attività del patronato. In tanti lo incrociavano per le strade del paese con la sua inseparabile mountain bike.
Un ragazzo allegro e vivace, così lo ricordano in molti, che amava trascorrere le sue giornate all'aperto, in compagnia di qualche amico. Martedì scorso Ludovico era stato a trovare la nonna, ricoverata nella Rsa dell'ospedale di Conselve. Il ragazzo era molto legato alla nonna materna che le è sempre stata vicina durante la sua infanzia. Quindi dopo averla salutata era salito nuovamente in sella alla mountain bike e, poco dopo le 18, si era diretto verso la periferia meridionale. Pare stesse andando a salutare un amico che abita da quelle parti.
Dopo aver percorso via Legnosa stava affrontando l'incrocio a raso sulla Strada regionale 104, la Monselice - mare per l'appunto, per poi proseguire dal lato opposto lungo via Olmo per Tribano, e arrivare così all'abitazione dell'amico.
Ma quando si è trovato circa a metà carreggiata è stato investito da un'auto che proveniva da Tribano, una Citroen Picasso condotta da un marocchino di 36 anni, residente a Conselve. Il ragazzo è stato colpito con l'angolo anteriore sinistro dell'auto, sbalzato sul cofano e sul parabrezza, che ha sfondato con il corpo, prima di finire privo di sensi a terra, sull'asfalto. Grande lo sconcerto a Conselve per il terribile incidente e per il dramma vissuto in queste ore da una famiglia numerosa e unita. La mamma Viviana, dopo aver dato alla luce il suo primogenito, ha avuto altri tre figli e si dedicava per lo più alla famiglia. Il marito Dario Polonio, padre dei tre figli più piccoli e molto legato a Ludovico, lavora alla Plastotecnica di Bagnoli ed è conosciuto e stimato anche per il suo impegno sindacale. Ieri sera la notizia si è sparsa fra i colleghi increduli per questa nuova tragedia che si è abbattuta su un loro compagno di lavoro. Negli ultimi mesi infatti l'azienda è stata segnata da una serie di gravi lutti.
La famiglia Polonio vive in centro a Conselve e in queste ore sta ricevendo il conforto e la solidarietà di amici e conoscenti.
Anche il parroco è in contatto con i genitori ai quali ha assicurato il conforto e la preghiera di tutta la comunità. A farsi portavoce del dolore dell'intera Conselve è il sindaco Antonio Ruzzon: «Siamo tutti concertati di fronte ad una simile notizia che coinvolge un nostro ragazzo. In questo momento ci stringiamo alla famiglia, ai genitori e ai loro bambini, e siamo pronti a dare tutto il nostro sostegno. Purtroppo» continua il sindaco «ci troviamo ancora una volta di fronte ad un dramma causato da uno dei tanti incroci a raso lungo la Monselice - mare.
Sono dei "punti neri" della nostra viabilità dalla triste storia, molto pericolosi e insidiosi. Qualcuno è stato risolto ma ne restano altri che, come constatiamo, rappresentano sempre un pericolo».
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova