Tre morti al Craup di Piove di Sacco, le vittime del Covid ora diventano 28

PIOVE DI SACCO. Non hanno sosta i decessi al Craup “Umberto I” legati al focolaio di Covid-19 nato nelle strutture di via San Rocco e di via Botta. In poco più di un mese, su oltre duecento ospiti complessivi, sono stati 28 quelli che fino ad ora hanno purtroppo dovuto arrendersi agli effetti che il virus ha avuto sulle loro fragilità. Gli ultimi tre nomi che si sono aggiunti alla triste lista sono quelli di Antonietta Fasolo, Giancarlo Baldina e Giovanna Grigoletto.
La prima, vedova Baesso, aveva 85 anni, era originaria di Borgoricco e aveva vissuto a lungo a Sant’Angelo di Piove. Ha lasciato tre figli, Patrizio, Giuseppina e Alberto. Era invece di Arzerello Giancarlo Baldina di 73 anni. Sarà ricordato sabato alle 10 nella chiesa parrocchiale della frazione cittadina con la comunità che si stringerà intorno ai fratelli Roberto, Gianfranco e Silvano. Aveva infine 92 anni Giovanna Grigoletto il cui funerale sarà celebrato lunedì prossimo alle 10.30 nella chiesa parrocchiale di Pontelongo.
La situazione complessiva al Craup, con tutte le dovute e necessarie cautele, si può dire finalmente in miglioramento, soprattutto perché i contagi, dati alla mano, si sono fermati. La situazione in via San Rocco, la struttura maggiormente colpita dall’ondata epidemica, si sta decisamente normalizzando con progressive negativizzazioni degli ospiti. Qui i positivi, secondo l’ultimo aggiornamento, sono scesi a 25, dopo punte drammatiche che avevano toccato anche gli 84 casi. Per quanto riguarda gli operatori sanitari, costretti a decine all’isolamento domiciliare, stanno progressivamente rientrando al lavoro. Indisponibili ne sono rimasti 9.
Anche nella residenza di via Botta, colpita fortunatamente in maniera minore e cronologicamente in un secondo momento, le criticità stanno lentamente rientrando. I tamponi non hanno rilevato nuovi casi già da una settimana, tanto che il numero di ospiti positivi si è stabilizzato a 23 unità. Difficoltà si segnalano invece per le assenze degli operatori risultati positivi e non ancora usciti dalla finestra dell’isolamento. Il personale presente si sta però adoperando senza risparmiarsi a coprire i turni e a garantire la qualità del servizio.
La speranza di tutti alla Umberto I è quella di riuscire a tornare quanto prima a essere una casa di riposo Covid-free come è accaduto per tutto il periodo dell’epidemia fino a fine novembre. —
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