«Tre ore di estenuante trattativa così è nata l’urgenza psichiatrica»

LO SPECIALISTA«Le tre ore hanno trasformato la situazione in un’urgenza psichiatrica». A sostenerlo è il dottor Antonio D’Auria, psichiatra del Servizio psichiatrico di diagnosi e cura dell’ospedale...

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«Le tre ore hanno trasformato la situazione in un’urgenza psichiatrica». A sostenerlo è il dottor Antonio D’Auria, psichiatra del Servizio psichiatrico di diagnosi e cura dell’ospedale di Albano Laziale, invitato in studio a “Chi l’ha visto? ” per visionare i filmati dell’omicidio Guerra. Una voce terza, che ha visionato quei fotogrammi in diretta, e soprattutto abituata a gestire casi psichiatrici anche emergenziali, spesso legati a trattamenti sanitari obbligatori (tso). «All’inizio è impossibile affermare che si tratti di una frase ingravescente di stato disforico anche se poi si arriva ad una incapacità di controllo dell’impulsività» ha commentato lo psichiatra «Gli operatori delle forze dell’ordine hanno utilizzato modalità di approccio di quel genere perché lo conoscevano e dunque speravano di ottenere un accordo e l’adesione alle loro richieste». In condizioni di «marcata espressività di disagi psichici» ha continuato il medico «si può intervenire in due modi». Uno è il tso, che prevede un iter preciso attivato in particolare da personale medico. «In caso di emergenza sanitaria di ordine psichiatrico con situazione grave e acuta, dove dunque c’è pericolo per la stessa persona o per terzi, si può avere un intervento diretto del 118 e anche delle forze dell’ordine, che possono applicare un ruolo di tipo ispettivo e coattivo, così come viene tecnicamente definito». E nel caso di Mauro, con il pericolo esteso in quel momento solo alla famiglia, i carabinieri potevano uscire di casa e lasciar perdere, o comunque cambiare strategia? «La situazione è durata ore e stava diventando sempre più emergenziale. La condizione del ragazzo nelle ultime immagini assume i caratteri di una condizione di pericolo effettivo, di discontrollo degli impulsi. C’è un’evidente difficoltà del soggetto di gestire la propria rabbia, la disforia. Tre ore di trattativa hanno trasformato quella situazione in un’urgenza psichiatrica». «Se l’inizio fosse stato diverso, non sarebbe sfuggito tutto di mano in quella maniera», è il commento di mamma Giusy. —

N. C.

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