Tremila tesori di design da anni negli scatoloni La collezione Bortolussi rivivrà nel nuovo Castello

I pezzi d’arte contemporanea troveranno spazio nella riqualifica ala sud Il cantiere per il restauro sarà aperto dal Comune entro fine ottobre 

il progetto



È una delle più complete raccolte di design contemporaneo esistenti in Europa. Ma giace da anni nel magazzino ricavato negli spazi dell’ex stenditoio al Castello dei Carraresi, dopo essere stata in un capannone della zona industria. Ma non è certo questo il destino che Giuseppe Bortolussi (raffinato collezionista veneziano di Gruaro, morto a 67 anni, anima della Cgia di Mestre ma anche assessore a Venezia e, per il centrosinistra, sfidante di Zaia nella corsa a governatore del Veneto nel 2010), avrebbe voluto per la sua straordinaria raccolta. Una raccolta che la famiglia, dopo la sua morte nel 2015, ha deciso di mettere a disposizione della città tramite una convenzione con il Comune.

30 anni di passione

La collezione nasce da trent’anni di passione, di ricerca e di studio da parte di Giuseppe Bortolussi che, con la moglie Mara, è considerato tra i più grandi collezionisti privati di oggetti di design. Sono oltre 3 mila pezzi, raccolti nel corso di molto tempo, che in maniera multidisciplinare raccontano la gran parte dell’ideazione e della produzione del design sia italiano sia estero, spaziando dagli anni ’50 fino alla contemporaneità. Ci sono sia oggetti di uso quotidiano, come utensili da cucina, elementi di arredo, macchine da scrivere e computer, che pezzi che strizzano l’occhio all’arte contemporanea.

oggetti quotidiani

Pezzi considerati dei veri e propri capolavori artistici. Come la sedia “Tulip” di Eero Saarineen, in cui per la prima volta base e seduta formano un tutt’uno in risposta al “caos delle gambe” delle sedute tradizionali. E ancora pezzi di Karim Rashid, dei fratelli Campana (la poltrona “Corallo” e la sedia “Janette), di Tom Dixon che negli anni ’90 si è conquistato un posto di preminenza sulla scena del design europeo. C’è ancora Aarnio Eero, uno dei pionieri dell’uso della plastica, e poi Ettore Sottsass, uno dei grandi della creatività italiana. Ci saranno le opere di Vico Magistretti, maestro delle linee eleganti e sobrie, che è stato ambasciatore dello stile razionale del design del dopoguerra ed ha contribuito al successo del design italiano a livello internazionale: ci sono le lampade “Atollo”, “Mezza Chimera” ed “Eclisse”. E infine anche i capolavori di Philippe Starck, guru del design contemporaneo.

esposti a 360 gradi

La collezione sarà esposta nella riqualificata ala sud del Castello, una volta terminati i lavori che saranno avviati entro ottobre. «Il Castello offre spazi espositivi adatti alla collezione in quanto ubicato in una posizione centrale e facilmente raggiungibile, sale di varia dimensione e ampi spazi che possono offrire un’ottimale collocazione degli oggetti che variano di dimensione e caratteristiche, motivo per il quale avranno bisogno di essere collocati nello spazio secondo le loro peculiarità – si legge nel progetto – C’è la necessità, infatti, che alcuni pezzi possano essere appoggiati al suolo altri appesi al soffitto o alle pareti per valorizzarne la forma». —

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