Treni in ritardo e sporchi, la rabbia dei pendolari

PIOVE DI SACCO. I tempi passano ma per i pendolari della “Vaca mora” la vita rimane dura. Viaggiare in “littorina” sulla linea Adria Venezia di Sistemi Territoriali è spesso una sofferenza, nonostante negli anni l’innovazione tecnologica e la riorganizzazione logistica siano cambiate. Ritardi, sovraffollamento, inefficienze e poca comunicazione, a fronte invece di biglietti e abbonamenti che negli ultimi anni sono aumentati.
Il malcontento tra gli utenti è percepibile, anche se in molti ormai sono rassegnati. Gli interrogativi sono tanti e riguardano diversi aspetti. Innanzitutto molti pongono l’attenzione sulla funzionalità e la pulizia dei vagoni, non certo adeguata a ospitare quotidianamente persone che per lunghi tratti si trovano a condividere spazi comuni. Sedili macchiati e sudici che rimangono tali per mesi. Come pure i vetri interni dove le persone si appoggiano continuamente. Vagoni che in certe circostanze, sebbene molti siano nuovi, continuano a non avere l’aria condizionata funzionante, le porte di ingresso difficili da aprire e le prese della corrente inutilizzabili. In certe fasce orarie, in particolar modo la mattina presto, c’è poi l’annoso problema del sovraffollamento con persone stipate all’inverosimile. Gli utenti lamentano poi un deficit di comunicazione dell’azienda, come gli annunci a bordo che non funzionano. Qualcuno ha provato anche a lamentarsi mandando una mail all’apposito servizio reclami. Nella maggior parte dei casi però è in attesa di una risposta. Esistono poi questioni collaterali legate alla linea, come ad esempio i tempi di attesa ai passaggi a livello.Caso emblematico il tratto nel territorio di Pontelongo, dove tra la chiusura e l’apertura delle sbarre trascorrono dagli 8 agli 11 minuti.
Chi viaggia in treno percepisce il disinteresse di Sistemi Territoriali nei confronti dell’utenza: il costo del biglietto è aumentato, non la qualità del servizio. Tutte problematiche avvertite anche sulla tratta Chioggia-Rovigo dove è più sentito il problema delle cancellazioni delle corse per motivi infrastrutturali o per guasti, con frequenti corse sostitutive sui pullman e inevitabile allungamento dei tempi di percorrenza. L’ultimo episodio di disservizio è quello accaduto l’altro giorno ad Adria: ha davvero del surreale. Il treno, in piena campagna, è rimasto senza carburante. Ai pendolari, fortunatamente pochi a quell’ora, non è rimasto altro da fare che scendere e incamminarsi per qualche chilometro sui binari per arrivare alla stazione.
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