«Treno fermo sui binari per oltre un’ora, in 400 al freddo e senza luce»

La denuncia dei pendolari dell’Apples: «Disservizi continui L’altra sera il bus Camposampiero-Bassano non è partito»



Oltre 400 persone ferme in treno per un'ora e mezza, con una mezz'ora di attesa senza riscaldamento e luce. Nuova odissea per i pendolari nella serata di martedì, in un orario di punta, al momento del rientro dal lavoro e dagli studi universitari. L'ennesimo disservizio è stato denunciato dal comitato dei pendolari Apples (Alta Padovana Pendolari Lavoratori e Studenti) con il portavoce Stefano Miotti: «Il treno Padova-Bassano del 21 gennaio, delle ore 18.16», puntualizza, «è partito dalla stazione del capoluogo, ha percorso poche centinaia di metri e poi si è fermato sui binari». Un'attesa interminabile, in un contesto decisamente disagevole.

«Si è dovuto attendere un'ora e mezza, 90 minuti fermi. E per 30 minuti è stato spento il riscaldamento, e pure la luce. In quattrocento costretti a restare al freddo e al buio».

I pendolari non mollano la presa e mettono in fila i problemi, con costanza e determinazione. Un altro disservizio è stato registrato sulla linea della mobilità pubblica su gomma: «L'altra sera il bus che doveva lasciare alle 20.35 Camposampiero diretto a Bassano non è partito, creando ulteriori disagi agli utenti. Chiediamo», insiste Miotti, «che chi ne ha la competenza intervenga». Appena una settimana fa il comitato aveva segnalato un altro grave disservizio: per un guasto il treno delle 7.36 da Bassano per Padova è stato cancellato, provocando un contrattempo tutt'altro che banale per circa 450 viaggiatori. Miotti e Apples stanno portando avanti delle proposte di sistema: «Sono tre anni che aspettiamo la fine dei lavori di elettrificazione tra Bassano e Camposampiero, mentre da più di un decennio i pendolari chiedono che vengano istituiti il biglietto e l’abbonamento unico integrato regionale tra treni e bus».

Durante l'estate Apples ha incalzato i responsabili dei trasporti: «Sarà l’ultima volta che si crea un disagio del genere ai frequentatori della tratta? Possibile che per concludere i lavori si siano dovuti bloccare i treni per ben 6 mesi nell’arco di due anni? Vogliamo soluzioni vere e concrete per il trasporto ferroviario in Veneto», conclude Miotti. —

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