Tresca amorosa con il ricattatore
CITTADELLA. Un triangolo amoroso complicato, tutto tra soggetti sposati, poi l’estorsione per vendicarsi del tradimento: soldi all’amante dell’amante in cambio del suo silenzio. Ieri infine la condanna decisa dal giudice dell’udienza preliminare Silvio Maras, che ha disposto per Salvatore Tremiterra, 45enne di origini casertane ma residente nel Trevigiano e difeso dall’avvocato Fabio Crea, tre anni e sei mesi di reclusione. Il pm titolare del fascicolo, Francesca Torri, aveva chiesto una condanna a quattro anni e quattro mesi.
La vicenda ha inizio nell’aprile del 2011: lei, sposata, aveva una relazione con lui, sposato; lei, nel frattempo si intratteneva anche con un secondo amante (Tremiterra) che, venuto a conoscenza degli intrecci amorosi della donna, non era impazzito di gelosia, bensì si era ingegnato per ricavarne qualche soldo.
Un ricatto andato avanti per mesi, vittima un imprenditore di Cittadella che aveva conosciuto su internet la femme fatale. La focosa signora però si incontrava pure col casertano che, venuto a conoscenza della tresca, decise di approfittarne. I primi di settembre, all’insaputa di lei, Tremiterra si era presentato davanti all’azienda del cittadellese, comunicandogli di essere a conoscenza della sua relazione extraconiugale.
Solo un avvertimento inizialmente, poi la situazione era di colpo precipitata: l'imprenditore troncò la relazione con l’amante, ma questo non bastò a far desistere Tremiterra che iniziò ad importunarlo a suon di telefonate ed sms. La richiesta, poco velata, di “un regalo” per comprare il suo silenzio ed evitare grane peggiori con la sua famiglia.
Il cittadellese, esasperato, aveva scelto la via più dura: rivolgersi alle forze dell’ordine che avviarono le indagini. Non si poteva più tergiversare, le minacce diventavano sempre più pesanti, venivano paventate addirittura «gravi conseguenze fisiche».
A questo punto, la trappola: l’imprenditore aveva dato appuntamento al suo estorsore ma, appostati, c’erano anche i carabinieri che, dopo avere assistito alla consegna di 500 euro, erano sbucati all’improvviso arrestando l'uomo.
Subito era scattato l’arresto, subito dopo il quale Tremi-terra aveva accusato un malore ed era stato ricoverato. Chiuse le indagini, l’accusa formulata è quella di estorsione: ieri la condanna a 3 anni e sei mesi di reclusione oltre all’interdizione dai pubblici uffici.
Serena Gasparoni
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