Truffa Cartamika, tre a processo
Per due riti alternativi. Risarcite 19 vittime con 65 mila euro
Avevano ideato una carta di credito, pubblicizzata sui gornali nazionali e le tivù private come «Cartamika», che avrebbe dovuto garantire un plafond di mille euro mensili da restituire in comode rate con una spesa di soli 104 euro. Tutto falso: la carta di credito veniva spedita ai sottoscrittori del contratto ma non il pin per attivarla. Insomma più che una carta di credito, era vera e propria carta straccia. Migliaia le vittime provenienti da ogni angolo della penisola italiana, anche se solo in 19 si sono costituiti parte civile. Davanti al gup Paola Cameran due ideatori della clamorosa truffa hanno saldato il conto con la giustizia: Simone Bragagnolo, 32 anni di Loreggia, ha patteggiato 1 anno e 9 mesi, mentre con rito abbreviato a Giuseppe Parpaiola, 48 anni di Cadoneghe, sono stati inflitti 2 anni, 5 mesi e 4 giorni di carcere (dovrà pure pagare complessivamente anche un risarcimento di quasi 65 mila euro alle parti civili). Rinviati a giudizio Massimo Cancian, 45 anni di Montegrotto; Roberto Salvagnin, 32 di Arzergrande, e Andrea Borso 52 di Camposampiero. (c.g.)
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