Turismo in crescita a Padova: flessione alle Terme, perso l’1%
Gottardo: «Città attrattiva, ma servono migliori sinergie sul territorio». Federalberghi: «Mobilità scarsa in provincia, i viaggiatori vorrebbero il tram»

Turismo in crescita a Padova nel 2024 ma in lieve flessione nell’area termale, con un segno negativo dell’1% ogni anno dal 2022. I dati sono stati presentati mercoledì 30 aprile a palazzo Santo Stefano nel corso della conferenza “Padova oltre le mura: il turismo internazionale come volano per la valorizzazione dell’intero territorio provinciale” in cui si è fatto il punto della situazione.
Gli arrivi internazionali – ossia con pernottamento di un solo giorno – l’anno scorso sono aumentati in città quasi del 10%, mentre le presenze straniere – per tre o più notti – hanno registrato un aumento del 9,7%.
Il territorio euganeo, complessivamente, ha seguito quindi il trend positivo di crescita della Regione, quest’ultima ha visto nel 2024 oltre 21 milioni di arrivi e 73 milioni di presenze secondo l’Osservatorio regionale federato Veneto per Stl Padova.
A frequentare la città del Santo sono stati visitatori da tutta Europa e si è ritornati ad avere flussi importanti anche da Cina e Stati Uniti. Padova resta la più appetibile per i turisti tedeschi che sono aumentati del 4,8% con le presenze, per un totale di 34.387 pernottamenti. Anche i francesi sono cresciuti del 5,4%.
A riempire i vuoti lasciati nel comportato termale sono stati invece molti italiani, che però rispetto agli stranieri – che mantengono una permanenza stabile di almeno due o tre giorni – fanno soggiorni brevi. La parte del leone nel 2024, se si guarda alle sole presenze, l’ha fatta però l’intero comparto termale che ha segnato in materia un bel 53%, mentre la città si è accontentata del 33%.
Nonostante le problematiche internazionali e la piccola flessione alle Terme, tra Padova e provincia si sono registrate l’anno scorso oltre 5 milioni e trecentomila presenze.
«La città, nonostante il contesto europeo e internazionale difficile, resta una meta attrattiva dinamica, capace di attrarre turisti nostrani e stranieri», spiega Vincenzo Gottardo consigliere provinciale con delega al turismo.
«Dobbiamo mettere in campo le migliori sinergie, fare squadra con tutti i comuni del territorio, studiare soluzioni vincenti in materia di mobilità e offerta sia enogastronomica che culturale. Oggi», conclude Gottardo, «il turista è cambiato e ha esigenze diverse: vuole scoprire il territorio, serve quindi una visione integrata che metta in rete Padova, i Colli Euganei, le città murate e i nostri borghi».
«Alle Terme se studiamo i numeri da maggio 2024 ad aprile 2025, l’occupazione è cresciuta di un punto percentuale, siamo al 74%, mentre Padova è calata di due punti, scendendo al 68%, ce lo dice HBenchmark, la piattaforma che studia i flussi turistici, che ha preso in considerazione 28 alberghi nella città del Santo e 27 alle Terme», chiarisce Andrea Tezzon vicepresidente Federalberghi Padova. «Il prezzo medio degli alberghi Terme-Colli», prosegue, «è stato di 140 euro, ovvero di 4 euro in più rispetto ai dodici mesi precedenti il periodo analizzato, mentre la città ha perso un euro collocandosi a 97 euro. Il fatturato totale alle Terme degli hotel presi in considerazione è cresciuto nel range temporale considerato, del 13%, mentre Padova invece ha registrato una flessione del 4%», spiega ancora Tezzon.
«Abbiamo invece una criticità se parliamo di camere: tra chiusure post Covid e alberghi che non hanno mai più ripreso l’attività, nel bacino termale non ci sono sufficienti posti letto. C’è poi il problema di come far conoscere il territorio al di fuori della struttura, la mobilità è scarsa: il servizio pubblico va ripensato forse, serve una linea del tram che arrivi anche alle Terme dove esistono 100 alberghi, di cui 70 termali. Ai nostri turisti non piace usare il treno per andare a Padova, si sentono poco sicuri una volta giunti in Stazione e non amano percorrere Corso del Popolo per raggiungere il centro: c’è troppo degrado», sostiene il rappresentante di Federalberghi, che aggiunge «Alle terme viene assunta una persona ogni 75 mila euro di fatturato mentre a Padova una ogni 300 mila. Bisogna quindi che al nostro comparto venga data maggiore attenzione vista la mole di lavoro che siamo in grado di produrre», conclude Tezzon.
«È fondamentale fare squadra, e da una decina di anni l’unione delle Terme-Colli Euganei sta dimostrando di essere capace di affrontare le sfide e le esigenze imposte da nuove forme di turismo», conclude Davide Moro, sindaco di Due Carrare e presidente dell’Ogd-Terme Colli Euganei.
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova