Turri, la strada è a pezzi ora si rischia l’isolamento

MONTEGROTTO TERME. Preoccupa sempre di più la frana di via Monte Nero, nella frazione di Turri. La strada che porta all’agriturismo Refosco ha iniziato a cedere ai primi di marzo su un fronte di una dozzina di metri. Il cedimento ha portato la terra a scendere di circa un metro, provocando anche lo spostamento di un albero, scivolato verso valle di molti centimetri rispetto alla sua sede naturale. Negli ultimi giorni si è assistito invece a un restringimento della carreggiata di mezzo metro, che mette quindi sempre più a repentaglio il transito dei veicoli. Il rischio isolamento riguarda non solo l'agriturismo, ma anche quattro abitazioni.
Ieri la polizia locale di Montegrotto ha istituito il senso unico alternato con il limite di velocità fissato a 5 chilometri orari e il divieto di accesso ai mezzi pesanti. «Ho monitorato la situazione in questi giorni», spiega il sindaco Massimo Bordin. «Domani (oggi, ndc) ci sarà il sopralluogo di un geologo, che valuterà gli interventi da fare. Non possiamo lasciare isolate quattro famiglie e un’azienda come il Refosco».
L'amministrazione comunale è pronta a intervenire rapidamente per far fronte all'emergenza. «In settimana scatterà il primo intervento», prosegue il sindaco. «Saranno portati via due metri di terreno per allargare la strada e renderla transitabile. Successivamente bisognerà provvedere all'intervento risolutivo che è la costruzione di una palizzata da erigere con dei pali piantanti in profondità nel terreno. A questo farà seguito una gettata con la costruzione di una staccionata. Credo che serviranno almeno 30-40 mila euro per tutti gli interventi. In questo momento non possiamo aspettare quindi saremo noi del Comune a farci carico dell’operazione». La frana di via Monte Nero è una delle dieci che hanno colpito il territorio negli ultimi mesi. «Questa è la situazione più grave. Le altre frane sono stazionarie», conclude il sindaco. «Stiamo sorvegliando il territorio per far fronte a eventuali emergenze. Paghiamo ancora le abbondanti piogge che hanno messo in ginocchio l’area. L’acqua ha eroso il terreno e quest’ultimo deve ancora stabilizzarsi».
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