«Tutti gli hotel dismessi a Montegrotto avranno un futuro turistico»

Il sindaco Riccardo Mortandello replica alle analisi sulla situazione cittadina Nel 2016 gli alberghi chiusi per la crisi erano dieci e ora si sono ridotti a cinque
BELLUCO-FOTOPIRAN-MONTEGROTTO TERME-HOTEL MONTECARLO
BELLUCO-FOTOPIRAN-MONTEGROTTO TERME-HOTEL MONTECARLO

MONTEGROTTO

Cambio di destinazione d’uso per rigenerare, in base a progetti, tutti gli hotel dismessi e creazione di una dorsale centrale. Così il sindaco Riccardo Mortandello ha in mente di rivedere Montegrotto e di dare nuova linfa al centro cittadino, che conta la chiusura di hotel come Montecarlo, Sollievo, Caesar e Bertha, oltre che del Palaturismo. Le 10 strutture alberghiere dismesse ereditate dall’amministrazione Mortandello nel 2016 in pochi anni si sono ridotte a cinque.

«L’Hotel Bagno Romano è stato abbattuto permettendo l’ampliamento della zona spa e piscine del vicino all’Hotel Marco Polo», spiega il sindaco Riccardo Mortandello. «Gli ex Hotel Monaco, San Marino e Mondial sono stati abbattuti e al loro posto verrà costruita una nuova struttura alberghiera, “family hotel”. Sull’ex Hotel Cristallo presto ci saranno alcune importanti novità che porteranno in pochi mesi all’abbattimento dello stesso grazie ad un cambio di destinazione d’uso che prevederà una parte commerciale e una parte residenziale. Per quanto riguarda l’hotel Rio D’Oro è arrivata una proposta molto concreta per l’abbattimento dello stesso e la creazione di una casa di riposo per anziani con alcuni servizi dedicati ai cittadini e ai turisti. Sono in corso alcune valutazioni anche sul centralissimo Hotel Antiche Terme per un eventuale cambio di destinazione d’uso per allargare quello che dovrebbe diventare il vero cuore pulsante della città termale: piazza Roma».

E sul Palaturismo di via Scavi. «La proposta fatta alla Provincia del partenariato pubblico privato è concreta» continua Mortandello «che può non solo portare a una rigenerazione dello stesso palazzo ma anche favorire delle gestioni che garantiscano una sostenibilità economica. Tutti le tematiche fanno parte di un preciso progetto urbanistico che vede coinvolto non solo il comune di Montegrotto ma anche l’università Iuav di Venezia che sta elaborando un progetto di rigenerazione dell’asse centrale che va dalla stazione Terme Euganee fino ai confini con Abano. Sicuramente un progetto ambizioso, che legherà anche tutte le direttrici. In troppi, sia amministratori pubblici che privati, hanno emulato o invocato delle scelte urbanistiche fatte da comuni contermini, penso soprattutto ad Abano, senza considerare che Montegrotto, grazie al suo verde, alla sua vicinanza ai Colli e al suo posizionamento geografico deve avere un modello proprio urbanistico che è esattamente ciò che stiamo costruendo», prosegue il primo cittadino sampietrino.

«Non dimentichiamoci la valorizzazione di Villa Draghi e del suo parco pubblico, la creazione del museo del termalismo, la valorizzazione degli scavi archeologici. Stiamo gestendo poi le ipotesi di investimento serie come il Parco Tex e il parco Venice Thermal Park che ha l’ambizione di far arrivare nuove presenze turistiche. Anche dal lato dei lavori pubblici e del decoro urbano si è agito senza soste. Altro tema fondamentale è stato quello del risanamento del bilancio del Comune: da una esposizione debitoria ereditata di oltre 16 milioni di euro la stessa è stata portata sotto i 10 milioni». Per quanto riguarda gli hotel dismessi Montecarlo, Bertha, Caesar: «C’è la disponibilità della giunta di verificare le possibilità di un cambio di destinazione d’uso. Ovviamente con progetti seri, compatibili con la vocazione turistica».––

Federico Franchin
 

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