Tutti in chiesa, ma banchi ben distanti tra chi è a favore o contro don Marino

Tensione tra fazioni durante la messa, celebrata ieri dal delegato del vescovo dopo l’allontanamento del parroco



Chiesa di San Lorenzo affollata ieri mattina per la messa della domenica celebrata da don Giovanni Brusegan, il sacerdote mandato dalla Curia a sostituire don Marino Ruggero. La presenza di un folto gruppo di fedeli non significa che la comunità abbia ritrovato serenità e che abbia voltato pagina. In chiesa c’erano anche i parrocchiani della cosiddetta “vecchia guardia”, coloro che – a detta dei fedeli vicini don Ruggero – avrebbero fatto di tutto per convincere il vescovo Cipolla a far allontanare il prete. «Dopo quello che hanno fatto ci vuole un bel coraggio a presentarsi davanti all’altare come se niente fosse successo e pretendere addirittura di poter cantare nel coro», afferma un fedelissimo del parroco costretto alle dimissioni. «È vero che hanno vinto, che sono riusciti a fare in modo che il vescovo Cipolla prendesse questa decisione che francamente nessuno si aspettava, tranne quelle 4-5 persone che stanno tenendo in scacco la parrocchia. Don Marino è stato mandato via come un cane, senza dargli la possibilità di salutare i parrocchiani. Don Giovanni ha fatto una bella predica, dopo aver ringraziato il predecessore per quanto ha fatto a favore della parrocchia, ha chiamato all’unità una comunità che continua a essere disorientata e divisa. Contiamo sul ritorno di don Marino anche se dubitiamo che possa accadere. La speranza, però, è l’ultima a morire». L’intervista rilasciata ieri alla stampa da don Carlo Daniele, parroco di San Lorenzo per 27 anni, in cui evidenzia che all’arrivo di don Marino i conti della parrocchia erano in ordine, ha per certi versi tolto alcuni dubbi. Come quello che i più stretti collaboratori dell’anziano sacerdote peccassero di poca trasparenza. Resta la questione dei registri contabili relativi all’ultimo periodo della gestione di don Carlo, spariti dalla canonica di Roncon nell’autunno del 2017, episodio che don Marino Ruggero aveva denunciato ai carabinieri come “smarrimento”. Intanto, in attesa delle decisioni del Tribunale ecclesiastico diocesano, il parroco “spodestato” rispetta la consegna del silenzio stampa imposta dalla Diocesi. Il sacerdote si è tolto dalle tante pagine facebook dei gruppi dell’ex parrocchia ma continua a postare frasi piuttosto piccate sul suo profilo personale. «A don Carlo Daniele oggi rispondo così: “Ricorda: quando perdoni, guarisci e quando lasci perdere, cresci”», ha scritto probabilmente dopo aver letto i giornali. Nella carriera sacerdotale di don Marino emerge un particolare curioso. Nel 2000 fu mandato a Villa di Teolo al posto del vecchio parroco don Giuseppe Daniele, andato in pensione dopo 35 anni di servizio. Cinque anni più tardi il giovane prete fu rimosso dall’allora vescovo Mattiazzo e gli fu consigliato un anno sabbatico. A San Lorenzo di Albignasego la parrocchia gli fu affidata dopo il pensionamento di don Carlo Daniele, parente alla larga di don Giuseppe, e rimosso dopo soli due anni. Una strana coincidenza o il cognome Daniele non porta bene al prete originario della Mandria? —

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