Un ambasciatore in Burkina Faso Luca ed Edith il suo primo dossier

Venerdì la nomina del piemontese Andrea Romussi. Silenzio dai rapitori del 30enne di Vigonza e della sua giovane amica canadese
Luca Tacchetto e Edith Blais, scomparsi nel nulla nel corso di un viaggio in Burkina Faso, in una foto tratta dal profilo Facebook di Edith Blais..FACEBOOK EDITH BLAIS.++ATTENZIONE LA FOTO NON PUO' ESSERE PUBBLICATA O RIPRODOTTA SENZA L?AUTORIZZAZIONE DELLA FONTE DI ORIGINE CUI SI RINVIA +++ ++ HO - NO SALES, EDITORIAL USE ONLY ++
Luca Tacchetto e Edith Blais, scomparsi nel nulla nel corso di un viaggio in Burkina Faso, in una foto tratta dal profilo Facebook di Edith Blais..FACEBOOK EDITH BLAIS.++ATTENZIONE LA FOTO NON PUO' ESSERE PUBBLICATA O RIPRODOTTA SENZA L?AUTORIZZAZIONE DELLA FONTE DI ORIGINE CUI SI RINVIA +++ ++ HO - NO SALES, EDITORIAL USE ONLY ++



VIGONZA. È stato nominato venerdì il primo ambasciatore d’Italia a Ouagadougou (dove non esisteva ambasciata italiana). Si chiama Andrea Romussi, a riferirlo la Farnesina, a seguito del gradimento del governo del Burkina Faso. L’obiettivo di Romussi, originario di Casale Monferrato (Al), sarà quello di «rafforzare in tutti i settori di comune interesse i rapporti bilaterali con il Burkina Faso, paese amico in un’area, il Sahel, di crescente interesse strategico dell’Italia».

Il diplomatico

L’ambasciatore, dopo diverse esperienze da diplomatico in Africa, dal 2014 ad oggi è stato Primo consigliere alla Missione d’Italia alle Nazioni Unite, con l’incarico di gestire i dossier sulle sanzioni alla Corea del Nord e sull’accordo nucleare iraniano, presieduti dall’Italia in seno al Consiglio di Sicurezza nel 2017.

I ragazzi scomparsi

È probabile che uno dei suoi primi compiti in Burkina sia quello di occuparsi della scomparsa di Luca Tacchetto e Edith Blais, l’architetto 30enne di Vigonza, figlio dell’ex sindaco Nunzio, e l’amica 34enne canadese, di cui si sono perse le tracce a Bobo-Dioulasso il 15 dicembre scorso. Il rapimento dei due continua ad essere l’ipotesi più accreditata, nonostante al momento non risultino contatti con eventuali rapitori.

I disordini

Intanto la situazione in Burkina Faso rimane sempre molto tesa. Venerdì scorso una pattuglia della polizia burkinabé è stata attaccata a Kyèkelnoda, nel nord del Paese, e nella controffensiva sono morti otto aggressori. È da quattro anni ormai che il Burkina Faso, uno dei paesi più poveri del Sahel, si confronta con attacchi sempre più frequenti e letali attribuiti a vari gruppi jihadisti.

I Jihadisti

Prima concentrati nel nord del paese, si sono poi spostati anche nella capitale e nelle altre regioni, comprese le zone più a est. Dal 2015 questi attacchi, attribuiti principalmente al gruppo jihadista Ansaroul l’Islam e al gruppo di sostegno per l’Islam e musulmani (Gsim), hanno fatto più di 300 morti. Ouagadougou dal 2016 è stata colpita tre volte, per un totale di 60 morti. Il primo attacco, 30 morti, riguardava tra l’altro bar e alberghi frequentati da occidentali. Sebbene la polizia esegua quotidianamente operazioni contro gruppi jihadisti, la spirale di violenza in Burkina non si riesce ancora a fermare. Il 24 febbraio scorso, l’esercito ha dichiarato di aver ucciso 30 terroristi durante un’operazione nella regione orientale del Paese. All’inizio di febbraio, in risposta a un attacco che ha ucciso 14 civili nel nord, l’esercito ha condotto raid aerei in tre province settentrionali, durante i quali ha affermato di aver ucciso 146 jihadisti. —
 

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