Un condominio tutto per i profughi

Già occupati da 20 ospiti tre dei sei appartamenti a S. Carlo Subito dilaga la protesta dei vicini e del Comitato Arcella
Di Felice Paduano
STIEVANO - AG.ZANGIROLAMI - 05/11/2015 - ARRIVO DEI PROFUGHI ALL'EX BASE MILITARE DI SAN SIRO DI BAGNOLI.NELLA FOTO: i profughi prendono i loro effetti personali.PH ZANGIROLAMI
STIEVANO - AG.ZANGIROLAMI - 05/11/2015 - ARRIVO DEI PROFUGHI ALL'EX BASE MILITARE DI SAN SIRO DI BAGNOLI.NELLA FOTO: i profughi prendono i loro effetti personali.PH ZANGIROLAMI

ARCELLA. Aumentano all’Arcella le case prese in affitto dalle cooperative sociali per ospitare i migranti. Dopo i due appartamenti in Prima Arcella, uno sul cavalcavia Borgomagno e l’altro in via Aspetti, al primo piano di una palazzina dove prima c’era uno studio dentistico, gruppi consistenti di richiedenti asilo sono stati sistemati in altre due abitazioni. Il terzo alloggio, dove vivono sette migranti si trova in via Dal Santo, mentre il quarto, adattato a centro d’accoglienza per gli immigrati è in via Don Gnocchi a San Carlo. In quest’ultimo caso la cooperativa in questione, Populus Onlus, con sede in via Leopardi, ha preso in affitto un’intera palazzina, formata da sei unità immobiliari. Uno stabile di tre piani, rimasta sfitta a lungo e che, per l’occasione, è stata ristrutturata. Al momento gli appartamenti, dove vivono i migranti, sono tre, ma il programma della cooperativa prevede l’utilizzazione di tutte le sei abitazioni. Gli ospiti, uomini provenienti dall’Africa sub-sahariana ed in particolare dalla Nigeria, sono una ventina ma a breve saranno molti di più. Sino ad oggi non tutti i vicini si erano accorti della loro presenza: le tapparelle sono sempre abbassate e non si nota l’andirivieni delle persone che vi abitano. La protesta dei residenti è dilagata dopo che una famiglia, che abita a fianco, si è rivolta al presidente del comitato "Arcella. Un Quartiere, Una Città" che si è messo in contatto con i vigili. «Ho il massimo rispetto per i singoli immigrati, che hanno la disperazione negli occhi» osserva Orazio Marcon, presidente del comitato «Ma questa scelta di sistemare così tanti africani in un’intera palazzina non va bene. Si rischia di creare un ghetto. Tra l’altro i vicini delle abitazioni prese in affitto dalla coop Populus, mi dicono che gli ospiti sarebbero al freddo. Ora farò un’assemblea con i cittadini iscritti al mio comitato e dopo cercheremo di essere ricevuti dal prefetto». A muso duro anche i commenti di Ivano Galante, negoziante in via Aspetti e Andrea Lollo, benzinaio in via Reni. «In tutta Padova il tasso d’immigrati è fermo al 15.5%, mentre all’Arcella arriva al 28%, non contando gli irregolari e quelli che non hanno partecipato all’ultimo censimento» dice Galante; «Come mai le istituzioni fanno finta di non capire che non si possono tollerare all’Arcella altre case d’accoglienza per i migranti?». Sintetico il commento di Lollo: «Bisogna non permettere più lo sbarco dei migranti sulle coste siciliane ed è necessario approvare subito una nuova legge sull’immigrazione».

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