Un feretro a forma di culla per Valeria, sepolta a 5 mesi col suo orsetto di peluche

IL PICCOLO FERETRO. I familiari dietro la salma di Valeria Gutul, sotto la disperazione del papà e della nonna
MASSANZAGO.
Ha trovato la forza di andare a vedere per l'ultima volta la sua bambina prima che la chiudessero nella piccola bara a forma di culla su cui è stata posata una composizione fiorita. Una carezza lieve su quel visino tanto amato mentre le lacrime le scendevano copiose e i singhiozzi le squassavano il petto. Accanto a mamma Valentina, trasportata appositamente in obitorio dal reparto ospedaliero dov'era stata trasferita lunedì dopo essere uscita dalla rianimazione, c'erano il marito Victor, la primogenita di 20 mesi scampata all'incidente di lunedì mattina a Rustega, le nonne e alcuni amici. Chiusa la bara, le strade di mamma e figlia si sono divise: Valentina, col cuore a pezzi, è tornata in reparto; il minuscolo feretro ha invece lasciato l'ospedale di Camposampiero per raggiungere la chiesa di Massanzago, dove si è svolto il funerale officiato da quattro sacerdoti ortodossi giunti da Mestre.
Cerimonia toccante.
Durato oltre un'ora, interamente cantato, il rito è stato seguìto in silenzioso raccoglimento e rigorosamente in piedi, tra nenie e riti con una precisa simbologia. Come le 3 forme di pane e le 3 candele accese posate su un piccolo altare allestito alla base della scalinata che conduce all'altare maggiore, i ripetuti segni di croce dei fedeli col capo ricurvo e il bacio finale al feretro da parte di tutti.
Lo strazio dei familiari.
Commosso Victor Gutul, che più volte si è asciugato gli occhi, in lacrime le nonne paterna e materna. A loro si è rivolto il pope, ricordando che Valeria è ora un angelo che li veglia, sollecitandoli ad avere speranza e ad affrontare il futuro con coraggio. E' intervenuto anche don Paolo Bano, il parroco. «La vita della piccola Valeria è stata spezzata nella tragedia della strada, qui vicino a noi. Non sappiamo cosa dirti, Signore. Osiamo soltanto consegnarti i nostri interrogativi, il pianto e le preghiere di mamma Valentina che ieri sera ho potuto incontrare all'ospedale di Camposampiero con papà Victor. A loro ci stringiamo con tanto affetto. Colma o Signore il vuoto che la piccola Valeria lascia nella loro casa».
La sepoltura.
Valeria è stata sepolta nel cimitero del paese, sulla sua tomba papà Victor ha posato l'orsacchiotto in peluche che aveva stretto fra le mani per tutta la durata del funerale. Le nonne hanno invece donato ai presenti un sacchetto contenente un dolce di pane a forma di ciambella, biscotti, caramelle e una candela, il tutto adagiato su un asciugamano. La comunità moldava presente alle esequie della neonata si è quindi ritrovata in via Pilastroni, a casa Gutul, per «festeggiare» l'angioletto salito in cielo e consumare insieme un pranzo, preparato la sera precedente dallo stesso Victor, che ha cucinato fino a mezzanotte. Un rito conclusivo in ossequio al credo religioso.
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