Un libro per Soranzo, lo studioso dei cognomi veneti

CASALSERUGO. Non era laureato né frequentava gli ambienti accademici. Eppure Dario Soranzo, spinto da una profonda passione per la conoscenza e la cultura, dalla curiosità e dall’interesse per il...

CASALSERUGO. Non era laureato né frequentava gli ambienti accademici. Eppure Dario Soranzo, spinto da una profonda passione per la conoscenza e la cultura, dalla curiosità e dall’interesse per il passato, era diventato un vero esperto in glottologia e in particolare nello studio dei cognomi, delle loro origini e della loro diffusione. Tra gli anni Ottanta e Novanta pubblicò diversi saggi linguistici nati dalle lunghe e pazienti ricerche negli archivi del Veneto e da un certosino lavoro su migliaia di documenti. Ai cognomi veneti ha dedicato un fortunato dizionario uscito nel 1996 con il Mattino di Padova, la Nuova Venezia e la Tribuna di Treviso e l’anno successivo ha fatto lo stesso per La Stampa con i cognomi piemontesi. Aveva mille progetti da realizzare ma purtroppo morì a causa di una grave malattia. Aveva 49 e lasciò la moglie e la figlia tredicenne, Aurora. A vent’anni dalla sua scomparsa è proprio lei a ricordare l’amato papà firmando il libro “Parole d’inchiostro. Dario Soranzo, testimone della sua Casalserugo”.

«Vent’anni dopo il suo ricordo è ancora vivo» racconta Aurora, «e ho voluto raccontare la sua vita in paese, gli studi e le passioni che hanno dato origine a lavori importanti, che hanno ottenuto numerosi riconoscimenti a livello nazionale. Ero bambina ma ricordo molto bene la mole di documenti che si portava a casa e sui quali passava ore e ore».

Prima della diffusione di internet e delle banche dati on line Soranzo ha registrato e archiviato con pazienza e precisione migliaia di dati sui cognomi italiani spulciando decine di elenchi telefonici che si faceva arrivare da ogni angolo della penisola. «C’erano furgoni carichi di pacchi che arrivavano a casa nostra» ricorda ancora la figlia. Il libro, edito da “il Torchio”, sarà presentato domani alle 21 in biblioteca comunale.

Nicola Stievano

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