Un “listòn” per fare rinascere Borgomagno

PADOVA. Anche l’Arcella e l’ansa Borgomagno avranno il loro listòn, sarà via Annibale da Bassano. Quando l’architetto Antonio Sarto lo dice sottovoce davanti al plastico del “Prato dei Mestieri” esposto al San Gaetano, attira subito l’attenzione degli altri presenti, incuriositi dal quel progetto che mira a dare i connotati di quartiere signorile, vivibile, paradiso delle famiglie che si è un po’ smarrito negli anni. Al convegno che ne segue partecipano quasi 300 persone, soprattutto residenti. Con molti di loro il progettista e l’amministrazione hanno già avuto contatti, indicazioni. «Abbiamo la consapevolezza che l’intera prima Arcella va riprogettata» esordisce il sindaco reggente Ivo Rossi «Il Comune non può far da solo, gli anni sono cambiati e il mercato immobiliare ha subito un brusco stop. Dico subito che non abbiamo nel cassetto un’impresa, un consorzio che realizzi l’opera. Per la quale dev’esserci la più ampia condivisione. Daremo nuovi servizi, speriamo nei contributi da Stato e Europa, noi siamo decisi a riqualificare la vecchia periferia».
«Verde pubblico, spazi collettivi, si rigenera una zona con problemi sociali con compresenza di situazioni illegali, tenendo conto delle richieste già giunte e di quelle che arriveranno» dice l’architetto Franco Fabris, dirigente dell’Urbanistica in Comune».
Ma a dare l’indicazione sull’opera è l’architetto Antonio Sarto. «Nel 1903 si posa il ponte che dà vita all’Arcella, che prima era campagna, ora è arrivato il tempo di far rientrare quell’area nella parte integrante del centro. Il verde è lo spazio che manca a quest’area e il polmone troverà spazio al posto dei capannoni in disuso. Un progetto che si sposerà con la nuova linea del tram di via Da Bassano. Quindi una fascia pubblica che preveda negozi, una piazza coperta che produca energia, con allestiti negozi di artigianato da far alternare. I pannelli della piazza, nello studio, garantiranno 4 chilowatt a persona a chi risiede qui. Il raccordo verde avrà soluzioni abitative, allo stato non c’è nessun obbligo da parte dei proprietari, ma mi permetto di dire che molti avranno dei grossi benefici. All’interno delle aree verdi potranno trovare spazi anche degli orti sociali. In via Sarpi ci sarà lo spazio per organizzare attività diurne, ma anche notturne per mantener viva la zona».
Un residente di via Ticino chiede dopo i complimenti sul progetto che prima si faccia qualcosa per il degrado dell’Ansa Borgomagno: assicura di avere prostitute e stranieri che fanno baccano poco distante dalla porta di casa. Una situazione che a suo dire può spingere più di qualcuno a vendere casa andandosene altrove. «Non dovete vendere» prende la parola Rossi «La situazione non si risolve così. Proprio due ore fa ho chiesto al questore che una cinquantina di criminali che imperversano per la città vengano espulsi, ci stiamo impegnando per allontanare i malviventi. Questo progetto ci aiuterà a rendere più vivibile il quartiere, restituendolo a chi ci abita. Noi ci contiamo molto».
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