Un murale di Milo Manara racconta l’Istituto di Anatomia umana

Per gli Ottocento anni dell’Università e in concomitanza dei cento anni di Anatomia, è stato inaugurato il lavoro del famoso fumettista 

Elvira Scigliano

PADOVA. 8 aprile 2022. La vita vince sulla morte. Può farlo in tanti modi, una strada l’ha percorsa il famoso fumettista Milo Manara: sfidando la fine eterna in nome dell’eternità.

Manara,  dopo aver interpretato e sedotto generazioni di appassionati, ha sfidato il concetto collettivo della morte come finitezza, suggerendo che possa  soccorrere la vita.

«In questo luogo la morte è lieta di soccorrere la vita», spiega l’artista, «quindi non rappresenta la sconfitta della vita, ma addirittura la morte che corre in soccorso della vita ed è lieta di farlo».

Poi scherza, mostrando un’opera gigante, distribuita su due piani, che illustra anche la volta celeste: «Vista la mia età, mi sto avvicinando al momento in cui soccomberò», aggiunge, «così ho pensato di ingraziarmi così la vita».

Ride. Dietro c’è molto di più. C’è la celebrazione della storica tradizione anatomica padovana . La mera successione di gradini diventa ora, con l’intervento di Manara, elemento di raccordo tra le sale anatomiche del seminterrato, le aule del piano terra ed i laboratori del primo piano, per un totale di 225 metri quadrati, sviluppati su tre rampe di scale.

La tecnica decorativa utilizzata è la Tattoo Wall, che si basa sul trasferimento di inchiostri digitali da un supporto transfer a una superficie.

Prima di stende sul muro un aggrappante, quindi si appoggia il supporto stampato e si fa aderire, infine si rimuove il supporto che avrà rilasciato sulla superficie l’immagine con la stessa resa dell’affresco. 

Dunque «mors ubi gaudet succurrere vitae», che significa che «la morte è lieta di soccorrere la vita» e che si riferisce all’antico teatro anatomico dell’Università, dove, studiando i corpi dei morti, si imparava a guarire i vivi.

Questa mattina, all’inaugurazione, oltre a Manara, c’erano la rettrice Daniela Mapelli, l’ex rettore Rosario Rizzuto e il direttore del dipartimento di Neuroscienze Raffaele De Caro. 

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