«Un orso che mantiene la parola»

Appassionato di foto ed enigmistica, ha girato tutta l’Europa
VIGONZA. Ecco come ha risposto Cesare Paggiaro alle domande sul suo profilo personale.


Come si definisce?


Una persona onesta, non certamente ipocrita, che mantiene la parole data.


Come la definiscono gli altri?


Un orso onesto, quello che dico faccio. Chi non mi conosce mi considera rude, poi scopre che è una qualità.


Come non vorrebbe sentirsi definire?


Uno che vive di politica, perché non ho mai vissuto di politica.


Segno zodiacale?


Ariete, un segno volitivo.


Ultimo libro letto?


“L’Italia non c’è più” di Giampaolo Pansa, però ne ho altri tre sul comodino che aspettano.


Ultimo film visto?


Ho rivisto per la quarta volta “Blade Runner”.


Programma tv preferito?
“L’aria che tira” su La 7 all’ora di pranzo, è gestito molto bene.


Sport preferito?


Ho giocato a tennis, ma non pratico più, mi piacciono tutti gli sport motoristici.


Sport praticato?


Il calcio balilla, se può definirsi uno sport. Mi piace anche giocare a scacchi.


Il suo hobby?


La fotografia: ho 8 macchine fotografiche e non c’è posto al mondo che non abbia ripreso. Poi mi faccio un’oretta al giorno di Sudoku e mi svago con l’enigmistica.


Collezioni?


Libri di fantascienza, ne ho più di mille.


Il mezzo di trasporto usato regolarmente?


L’automobile.


La sua auto?


Un Nissan Qashqai, ma rimpiango la Saab Cabrio che ho tenuto per 16 anni, cambiandone due.


Il mezzo per raggiungere Padova?


Per forza l’automobile dal momento che l’ex assessore provinciale alla Mobilità non è riuscito a far nulla.


E per raggiungere Camposampiero?


L’auto anche in questo caso.


Mare o monti?


Mare.


Il paese più lontano che ha visitato.


Cuba e Capo Verde ma non c’è paese europeo che non abbia girato. Mi piace l’architettura, mi piacciono la storia e le opere dell’uomo.


La sua colazione.


Tristemente un caffè e via.


Piatto preferito.


Una valanga, per sceglierne uno dovrei imbrogliare.


Bevanda preferita.


Un buon bicchiere di vino ma anche acqua e limone.


Carne o pesce?


Carne.


Ha un animale domestico?


Mi bastano i cani di mio fratello ma amo i gatti e ne ho sempre avuti anche se ora non ne ho.


Il giorno più bello?


La settimana scorsa, quando ho portato a casa mia madre dall’ospedale. E anche quelli in cui mi sento dire grazie per aver fatto qualcosa che non mi era stata chiesta.


Un rimpianto.


Avere affidato in passato una comunità a persone lontane dai miei valori.


Il proverbio che più sente suo.


Chi la dura la vince.


E un aforisma?


“Un popolo che ignora il proprio passato non saprà mai nulla del proprio presente” di Indro Montanelli.
(g.a.)


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