Una mail per chiedere aiuto: sono i giovani a scrivere

Padova è una delle cinque città in Italia dove Telefono Amico ha attivato un centro di risposte via posta elettronica
Solitudine, isolamento: a volte essere ascoltati fa la differenza
Solitudine, isolamento: a volte essere ascoltati fa la differenza

PADOVA. Ha messo radici in Italia Telefono Amico: per aver chiamato il numero 199 284 284 dal fondo di un momento di angoscia o per averne letto, lo conoscono tutti. E’ un servizio anonimo e gratuito, esiste dal 1967, risponde dalle 10 a mezzanotte 365 giorni all’anno attraverso le voci di 700 volontari che operano in 20 centri sul territorio nazionale. Ma da tre anni l’“ascolto attivo”, come lo definiscono, ha iniziato un nuovo cammino, ché il telefono non basta a rispondere alla solitudine e ai momenti di disperazione delle generazioni native digitali o adottate dal web.

E così è nata Mail Amica (mail@micaTai) e da tre anni affianca con un altro strumento il lavoro del Telefono. Sono cinque i centri in Italia che hanno attivato il servizio, Padova è tra questi. Capofila è Trento, gli altri sono Vicenza, Modena e Roma: in totale vi operano 14 volontari appositamente formati. Accedere a Mail Amica è molto semplice: basta scrivere, poi il coordinatore affida “lo scrivente” a un volontario e lo scambio ha inizio. La media è di quattro mail e altrettante risposte. L’età di chi chiede aiuto o cerca un momento di umano sostegno usando il computer è considerevolmente più bassa rispetto a chi lo fa al telefono.

«Gli utenti sono generalmente sotto i 30 anni, alcuni perfino giovanissimi, quattordicenni», spiega una volontaria, padovana, con 20 anni di esperienza “amica”, «e c’è una leggera prevalenza femminile. Le problematiche sono esistenziali, legate agli studi, all’apprensione per l’incertezza della vita professionale o la competizione, molti hanno difficoltà sentimentali, si sentono soli, non capiti. Ragazzi che non si sentono all’altezza, parecchi che studiano o lavorano all’estero. Molti hanno comportamenti autolesionisti o disturbi alimentari».

E ancora: «Non sono rari i messaggi che contengono la parola suicidio, anche solo “non ce la faccio più, voglio farla finita”. Nelle nostre risposte noi menzioniamo anche servizi specifici di aiuto con indirizzo e numero di telefono». Dall’inizio, Mail Amica a Padova ha avuto 281 contatti e un totale di 1006 risposte. Uno degli ultimi “casi” riguarda una giovane donna, da poco diventata mamma, che sta attraversando una depressione post partum in completa solitudine: perché non sa con chi parlarne, perché non osa dire in famiglia di non sentirsi così felice come dovrebbe per non deludere tutti quei sorrisi che la circondano.

Ha scritto una mail, ha ricevuto una risposta; poi ha riscritto, un’altra risposta sempre dalla stessa persona. E via così. Si è sfogata, soprattutto ha tirato fuori il problema che stava soffocandola, ne ha parlato, ha spiegato, ha ricevuto ascolto. Intanto martedì 27 settembre alle 21 al Centro Servizi Volontariato in via Gradenigo 10 Telefono Amico organizza una serata di presentazione del nuovo corso di formazione per volontari. Info. nuovivolontari@telefonoamicopadova.it o tel. 348-4936804.

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