Un’amabile aria da camera sulla vecchiaia

“La vecchiaia non è roba da femminucce”: lo diceva Bette Davis, lo ripete Cissy, anziana e svampita cantante d’opera, ospite della casa di riposo Beecham House, “buen retiro” per musicisti in pensione. Qui, gli altri protagonisti di “Quartet”, esordio alla regia di Dustin Hoffman, trascorrono le loro giornate tra un brindisi di Verdi o un’aria da Rigoletto. Invecchiare non è facile, soprattutto quando si è stati celebri. Come Jean Horton (Maggie Smith), un tempo splendida Gilda del Rigoletto, il suo ex marito Reginald e l’impertinente Wilf. Quando vengono invitati a ricostituire il famoso quartetto per un galà di beneficenza, riaffiorano e paure, rancori e vecchi amori. Per il suo battesimo da regista Hoffman sceglie di comporre un’amabile aria da camera, dosando pause e movimenti e avvolgendo il coro dei suoi personaggi con uno sguardo affettuoso. “Quartet” è una commedia garbata su un tema, quello della vecchiaia, di gran moda in questa stagione cinematografica . (m. co.)
Durata: 98’. Voto: ***
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