Unica traccia l’impronta nel fango Indagini complesse sull’assalto in villa

È stata messa a segno da veri professionisti del crimine la rapina di martedì scorso nella villa di via Vegri a Caselle, di proprietà dell'imprenditore Giuliano Dalla Libera. Ne sono convinti gli...

È stata messa a segno da veri professionisti del crimine la rapina di martedì scorso nella villa di via Vegri a Caselle, di proprietà dell'imprenditore Giuliano Dalla Libera. Ne sono convinti gli investigatori che si trovano a condurre delle indagini difficili proprio perché i banditi, nell'assalto alla casa dove hanno tenuto in ostaggio per due ore l'immobiliarista, la moglie Alessandra Ganassin ed il figlio tredicenne, non hanno commesso il benché minimo errore. L'unica traccia l'hanno lasciata durante la fuga. Si tratta di un'impronta di fango, probabilmente lasciata con il tacco di una scarpa nello scavalcare il muretto di una delle due cancellate attraverso le quali si accede alla residenza, quella di via Bressan vicino al canile dell'Usl. Dove probabilmente ad attendere il commando a bordo di un'auto c'era un complice. Auto che non è ancora stata trovata. Si ipotizza l'esistenza in zona di un basista.

Una persona bene informata sugli orari degli spostamenti dei componenti della famiglia Dalla Libera. Purtroppo a supportare gli inquirenti non ci sarebbero immagini di telecamere. Per l'entrata in azione e la fuga con il bottino (oltre 100 mila euro) i rapinatori pare siano passati dalla zona del parco della villa meno in vista e prima di sistema di video sorveglianza. Quella, appunto, dal lato del canile. Si ipotizza che dopo aver caricato il bottino in auto si siano dileguati lungo via Bressan. La stradina buia e priva di ogni sistema di video sorveglianza che porta su via Pelosa. (g.b.)

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova