Università di Padova, balzo nella classifica Arwu degli Atenei mondiali
Si piazza tra le prime duecento al mondo (superando Pisa) tra oltre 2.500 accademie

L’Università di Padova guadagna posizioni in una delle più autorevoli classifiche internazionali delle università, l’Academic Ranking of World Universities (Arwu), pubblicata il giorno di Ferragosto dalla Shanghai Ranking Consultancy. L’ateneo entra nella fascia 151-200 a livello globale, migliorando rispetto alla 201-300 del 2024. In Italia, si colloca tra il secondo e il terzo posto, contro il quarto-ottavo della passata edizione.
L’ARWU valuta oltre 2.500 università, ma solo le prime mille entrano nel ranking. La metodologia si basa su sei indicatori: premi Nobel e Medaglie Fields tra ex studenti (Alumni) e ricercatori affiliati (Award); numero di studiosi ad alta citazione (Hi-Ci); pubblicazioni su Nature e Science (N&S); articoli nelle riviste più citate a livello tecnico-scientifico e sociale (PUB); e un indicatore di produttività pro capite (Pcp), che rapporta i primi cinque parametri allo staff accademico.
Per l’Ateneo patavino, i punteggi più rilevanti arrivano dalla produttività scientifica e dal numero di ricercatori più citati. Questi fattori hanno contribuito in modo decisivo al miglioramento in classifica.
«Il risultato conferma l’eccellenza della nostra ricerca e la competitività a livello internazionale», commentano l’Ateneo con una nota. Un traguardo che rafforza il primato nazionale dell’Università di Padova nella qualità e produzione scientifica, frutto di politiche di reclutamento mirate, investimenti in infrastrutture e collaborazioni internazionali.
Il ranking di Shanghai, pubblicato per la prima volta nel 2003, è considerato uno strumento di riferimento per confrontare le performance accademiche su scala mondiale. Basato su dati oggettivi e verificabili, privilegia la produzione scientifica e l’impatto della ricerca rispetto ad altri fattori come le valutazioni reputazionali.
Con il balzo del 2025, Padova non solo consolida il proprio posizionamento tra le migliori università italiane, ma si conferma anche come uno dei principali poli di ricerca in Europa, capace di competere con atenei di tradizione secolare e con le più dinamiche realtà emergenti.
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