Urne per le cremazioni nel cimitero di Torre

TORRE. Sempre più numerose a Padova le persone che chiedono di essere cremate dopo la morte: succede nel 55 per cento dei casi. Ed è una delle percentuali più alte del Nordest. Ma, negli ultimi anni, non tutto va per il verso giusto. Spesso, per la cremazione del congiunto, i familiari devono mettersi in lista d’attesa e in alcuni dei 15 cimiteri periferici non ci sono urne a sufficienza per accogliere le ceneri.
Ne sa qualcosa Bruna Lagonegro, una donna di 86 anni residente a Torre a cui è morto il figlio. L’anziana signora lamenta che, dopo che il figlio è stato cremato, non ha trovato all’interno del camposanto di Torre, un piccolo spazio dove poter sistemare le ceneri del congiunto. Tanto che è stata costretta a chiedere “ospitalità” ad una conoscente della figlia la quale, proprio nel cimitero di Torre, ha un’urna per i familiari.
«L’alternativa era portare le ceneri a casa, ma vivo in una casa Ater e quando morirò io che ne sarà di mio figlio? Avrei potuto chiedere al cimitero Maggiore, ma per un’anziana come me non è facile attraversare la città: preferirei avere la tomba di mio figlio vicina», spiega la pensionata.
La vicenda segnalata dalla signora Lagonegro ripropone un problema che riguarda tante altre famiglie padovane e che sta molto a cuore all’assessore ai servizi cimiteriali, Silvia Clai. «Comunico alla signora che ha presentato il suo problema al Mattino che, proprio in questi giorni, l’amministrazione comunale ha appaltato i lavori per realizzare un nuovo ossario all’interno del cimitero di Torre», spiega l’assessore, «Stiamo venendo incontro alle sue esigenze quasi in tempo reale. Non dimentichiamo, poi, che non è facile assicurare uno o più strutture di questo tipo all’interno dei 15 cimiteri periferici della città. Da parte nostra, per affrontare le richieste crescenti delle famiglie, ce la stiamo mettendo tutta. Ricordo, però, che in questo settore, la programmazione amministrativa è sempre relativa. Come facciamo a conoscere il numero di decessi giornalieri e come facciamo a sapere in anticipo le scelte di cremazione?».
L’assessore Silvia Clai ha anche sottolineato che un nuovo e più ampio ossario con urne per le ceneri è stato consegnato recentemente al cimitero dell’Arcella (quello che si trova in via Beata Enselmini, dietro il santuario di Sant’Antonino) e che, per quanto riguarda le richieste di nuove cremazioni, in futuro saranno sempre più numerose.
Felice Paduano
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