Utap di Carmignano, un progetto modello

CARMIGNANO DI BRENTA. L’Utap di Carmignano candidata a guidare l’Aggregazione funzionale territoriale del Destra Brenta. Medici di famiglia e specialisti che lavorano in rete e in un’unica sede. Dal 2009, nel Centro per la Salute Don Bortolo Pietrobelli di Carmignano si può. Ad unire forze e competenze sono 14 medici di medicina generale, un medico supplente, tre medici di continuità assistenziale, un infermiere e il personale di segreteria; sono inoltre attivi sette ambulatori specialistici (endocrinologia, ortopedia , dermatologia, ecografia, cardiologia, ecocardiografica, ecodoppler vascolare ed ecografia internistica). Nel 2012 è stato attivato il servizio dello psicologo di famiglia, mentre ad ottobre sarà la volta di oculistica. «È un progetto sperimentale, il primo in assoluto nel Veneto, in cui i medici di base giocano un ruolo fondamentale», dice il vicesindaco Alessandro Bolis. L’obiettivo dell’Utap è stato raggiunto: nei quattro anni di attività, nei territori interessati, c’è stata una netta diminuzione dei ricoveri ospedalieri e degli accessi al pronto soccorso con codice bianco che si attesta su un calcolo su 1000 assistiti al 35,75 rispetto alla media Uls 15 di 46,40. Si riducono di fatto anche gli accessi di assistiti che si rivolgono al pronto soccorso per casi diversi dal codice bianco». Nel 2012, gli accessi all'Utap sono stati 22.584, il numero interventi in continuità assistenziale 1682, mentre il numero prescrizioni emesse dalla segreteria 38.630. Le prestazioni specialistiche e ambulatoriali vedono l’Utap avere risparmi significativi per assistito intorno ai 20 euro, con un risparmio per l’Uls di oltre 300.000 euro. (s.b.)
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