Vacanze-truffa, indagato il venditore porta a porta
Una decina i padovani imbrogliati: pagavano ma l'agente non versava i soldi alla società. L'accusa è appropriazione indebita

PADOVA. Vendeva "pacchetti vacanze" per conto di Iperclub, ma per una decina di clienti le agognate ferie si trasformavano in un incubo. Arrivati nel luogo da sogno, scoprivano che non era stato prenotato nulla. Che erano stati truffati. Ora l'agente, L.A., è indagato dalla Procura per appropriazione indebita. La truffa non è stata contestata in quanto i clienti, una decina, sono stati tutti risarciti dall'Iperclub.
E' stata proprio l'azienda romana ad accorgersi che nel Padovano qualcosa non andava: troppe le lamentele che arrivavano. Lui era un agente porta a porta, ma era riuscito a conquistare la fiducia di molti clienti che gli affidavano l'organizzazione delle proprie ferie. Ecco alcuni casi specifici.
Nell'agosto del 2009 una famiglia di Casale sul Sile (Treviso) era partita da casa in auto per raggiungere un albergo di Vieste con un bimbo di tre anni. Dopo un viaggio a dir poco problematico, i tre erano giunti a destinazione ma invece di godersi il meritato relax hanno scoperto che la prenotazione non era mai stata fatta. Una coppia di Padova ha pagato un viaggio sul Mar Rosso, ma giunta all'aeroporto Valerio Catullo di Verona ha accertato che il loro nome non figurava nell'elenco dei partenti per Sharm el Sheikh. Un fastidioso disguido? Macché, nessuno aveva pagato il pacchetto. Quindi sono ritornati a casa.
Un'altra coppia è arrivata in Puglia (da Padova) e ha scoperto che l'albergo non aveva ricevuto nessun vaucher. Alcuni amici arrivati a Folgaria per le vacanze di Natale del 2008 hanno scoperto che l'hotel non era stato prenotato e hanno dovuto sceglierne un altro e pagare per la seconda volta. Nell'ultimo caso una famiglia aveva prenotato per tempo una vacanza lungo la Costa Smeralda, in Sardegna. All'ultimo momento, alla vigilia della partenza, l'agente li ha chiamati dicendo che in Sardegna non aveva trovato posto e che la prenotazione era stata fatta per un hotel di Lignano Sabbiadoro. A loro è andata decisamente meglio degli altri, ma se volevano visitare la Sardegna, la spiaggia friulana è tutt'altra cosa.
L'Iperclub, accertato il comportamento scorretto e truffaldino del suo agente non ci ha pensato due volte e li ha risarciti tutti sborsando all'incirca 20.000 euro. Al pubblico ministero Sergio Dini non è rimasto che indagare il venditore per appropriazione indebita. I soldi che erano destinato a pagare i viaggi sono finiti nelle tasche di L.A. che con ogni probabilità verrà rinviato a giudizio e potrebbe quindi finir processato. Inutile dire che l'amarezza per le vacanze rovinate non verrà mai rimborsata. Quella resta. Per sempre.
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