«Vado al lavoro, poi al market». Madre di tre figli scomparsa da sei giorni

Carmignano di Brenta. Non vedendola rincasare, i familiari l’hanno cercata per ore. A sera hanno dato l’allarme: l’auto ritrovata alla stazione di Vicenza

CARMIGNANO DI BRENTA.

È scomparsa da martedì, la sua auto - con il cellulare nel portaoggetti - è stata trovata in stazione a Vicenza. Da quasi una settimana nessuna comunicazione alla famiglia, al marito, ai figli. C’è il mistero attorno alla scomparsa di Teresa Azzolin, 54 anni, residente a Carmignano in via Palazzina. Sposata con Michele Spigarolo, che è titolare di un’impresa edile, la donna ha 3 figli: Roberta, 27 anni, Daniele, 26, e un ragazzo di 13. Lavora saltuariamente e da sempre aiuta il marito nella gestione della contabilità. La normalità è stata interrotta martedì pomeriggio.



«Martedì mattina», racconta la figlia maggiore, «mamma era stata a scuola a parlare con gli insegnanti di mio fratello. L’ho vista l’ultima volta alle 12.50, mi ha accompagnata al lavoro, non ho notato nulla di strano nel suo comportamento». Poi il pranzo per il più piccolo, rientrato da scuola: «È stato mio fratello a vedere la mamma per ultimo. Erano le 13.50, prima di uscire gli ha spiegato che sarebbe andata a lavorare e poi si sarebbe fermata al supermercato». Per il giovanissimo nessun problema, tutto rientrava nella routine delle sue giornate: «Va bene mamma, ci vediamo dopo».

La donna è quindi salita sulla sua Toyota Yaris rossa, ma non si è recata al lavoro: aveva un’altra meta, come sarebbe emerso di lì a poche ore.

Sono tornata alle 18 e la mamma non era ancora rincasata», prosegue la figlia. «Ho chiamato i titolari della ditta di Carmignano con cui collabora e ci hanno spiegato che li aveva contatti alle 13.55, quindi subito dopo aver salutato mio fratello, e aveva detto che per un imprevisto avrebbe tardato parecchio e sarebbe stata in azienda tra le 16.30 e le 17. I titolari le hanno detto che non c’era alcun problema e che l’avrebbero aspettata. Ma il punto è che non si è mai presentata in ditta».



Le chiamate della figlia alla madre sono diventate insistenti, una dopo l’altra, ma non si è mai sentita rispondere: «Le ho anche scritto su WhatsApp, c’erano le due spunte, ma non sono mai diventate blu, non ha mai letto nulla. Allora sono corsa al Conad, dove di solito va a fare la spesa, con mio papà abbiamo pensato si fosse sentita male. Non c’era. Abbiamo allora temuto che fosse stata coinvolta in un incidente stradale e così siamo andati in tutta fretta al Pronto soccorso di Cittadella, ma il suo nome non risultava nei registri di entrata, lì non era stata ricoverata».



Alle 19.30 padre e figlia, angosciati, si sono presentati in caserma dai carabinieri di Carmignano e hanno presentato denuncia. Il luogotenente Angelo Guadagnino ha attivato le ricerche senza perdere un istante e i militari hanno rinvenuto la vettura alla stazione ferroviaria di Vicenza: la Yaris era chiusa a chiave, il cellulare era nel portaoggetti. Ma qui è emerso un dettaglio che alimenta il giallo: «Nel bagagliaio c’era un giubbotto da uomo che non abbiamo mai visto». Teresa se ne è andata portando con sé la patente e la carta d’identità, ma non la Postepay; secondo i familiari potrebbe però avere contanti con sè.



Da casa non risulta mancare nulla, neppure una valigia, neppure un vestito. In questi giorni di silenzio continua a rimbombare una domanda: «Perché?» «Non si è mai assentata così a lungo da casa, tende a muoversi poco, tra Carmignano e Cittadella. Non capiamo, non aveva esternato malesseri, nemmeno a papà, nulla». Le forze dell’ordine indagano, i familiari sono preoccupati, si cerca di capire quali oscure ragioni possano aver spinto Teresa a questa fuga. Al momento inspiegabile. —
 

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