Vandalismo sacrilego al capitello della Madonna Decapitata una statua

Tremignon scossa e indignata: «Un anno fa ci rapinarono i soldi per restaurare il monumento, ora ce lo sfregiano»
DECAPITATA La statua lasciata senza testa ai piedi della Madonna
DECAPITATA La statua lasciata senza testa ai piedi della Madonna
 
PIAZZOLA SUL BRENTA.
Decapitata e rubata la testa di una delle tre statue dei pastorelli al capitello della Madonna di Fatima a Tremignon. Dopo la rapina di un anno fa alla festa della contrada, la maledizione continua. E dire che la comunità era pronta per far partire proprio nei prossimi giorni il restauro del monumento dopo una lunga gara di solidarietà per recuperare i fondi rubati.
 Martedì notte, invece, è stato commesso un altro grave atto criminoso. Ignoti hanno violato l'area sacra che si trova lungo la strada provinciale 94 Contarina, riconosciuta da tutto il paese come punto di riferimento e di identità collettiva. Non si sa con quali strumenti, ma i ladri-vandali si sono accaniti con violenza sulle tre statue dei pastorelli che si trovano davanti al capitello della Madonna.  Ne hanno completamente decapitata una statua, trafugando la testa di pietra di una delle due pastorelle femmine e scappando nella notte. Ad accorgersi dello sfregio, il mattino seguente, uno dei residenti che ha visto la pietra mozzata e ha dato l'allarme facendo intervenire anche i carabinieri.  In pochissimo tempo la notizia ha fatto il giro del paese, scatenando forti sentimenti di rabbia e indignazione nella popolazione. La gente ha passato al setaccio tutti i fossati e i campi del circondario, per vedere se i malviventi avessero gettato la testa nei paraggi liberandosene dopo essersene impossessati come una sorta di trofeo.  Niente da fare. La testa non si trova e il giallo si complica. Se fosse stata una ragazzata di cattivo gusto, come si sospettava inizialmente, che senso avrebbe avuto portarsi a casa un pezzo di statua come «ricordo» della «bella impresa», con il rischio di farsi beccare?  In ogni caso, per tutti si tratta di un sacrilegio, compiuto con l'intento di profanare un simbolo religioso molto caro alla comunità, che a maggio ci si ritrova ogni sera per il rosario.  «E' grave quello che è accaduto - sbotta la gente arrabbiata - Non bastava la rapina dello scorso anno, occorreva anche uno sfregio del genere. Sembra fatto apposta per ledere un simbolo di orgoglio e unità del paese».  Giusto un anno fa, la contrada aveva organizzato la prima festa per raccogliere le offerte per sistemare il capitello, ripulirlo e metterne in sicurezza gli scalini. Alla serata finale però, tre banditi a volto coperto hanno assalito il tendone con degli estintori, rubando la cassa e la damigiana con le offerte, circa 5.000 euro. Un paio d settimane fa si è svolta la seconda festa: tutto è andato bene, stavolta, e la damigiana delle offerte era ben ancorata al pavimento. Il colpo di scena è arrivato ora, con la violazione del capitello. «Sono episodi che lasciano molta amarezza e sconforto - ammette il vicesindaco Dario Cavinato, che è proprio del posto - Ci si augura che prevalga almeno un senso di rimorso e chi ha commesso il gesto faccia in modo di far ritrovare la testa della statua».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova