Vende la linea ma produce Indagato Gai Mattiolo

Vendita di prodotti industriali con segni mendaci. Avrebbe continuato a produrre e vendere borse e portafogli in pelle con una linea che conteneva il suo nome. Lui però l’aveva venduta. Per questo la procura di Padova ha indagato lo stilista romano Gai Mattiolo.
È il luglio 2004 quando Gaetano (in arte Gai) Mattiolo vende la linea pelletteria, che comprende le linee Gai Mattiolo e Gai Mattiolo Jeans alla ditta padovana Charme Bag (assistita dall’avvocato Piero Someda), pare per una cifra di 3 milioni e 300.000 euro. Successivamente a questa data, risulta dall’indagine, produce e vende assieme alla Suie Valentini srl, borse e altri oggetti in pelle con i marchi React by Gai Mattiolo e Designed by Gai Mattiolo. I titolari della Charme Bag se ne accorgono nel maggio del 2012 quando vedono i prodotti in vendita, anche on line e sporgono denuncia. La procura nel luglio successivo fa sequestrare un ingente quantitativo di borse nei magazzini dell’azienda Suie. La controparte chiede il dissequestro che viene autorizzato dal giudice Elena Lazzarin. Il pubblico ministero ricorre per Cassazione e l’atto viene accolto. Nel frattempo, sempre da quanto accertato dalla procura, vengono scovati altri prodotti che vengono prodotti togliendo pure la parola React, solo con la dicitura by Gai Mattiolo. E scatta un ulteriore sequestro, nel luglio scorso, questa volta a Nola. La controparte impugna il provvedimento davanti al tribunale di Napoli che però viene respinto.
C’è pure una causa civile in corso, promossa da Gai Mattiolo contro la Charme Bag prima ancora della denuncia penale anzidetta. Mattiolo in sostanza chiede al tribunale di Venezia di poter commercializzare i prodotti React by Gai Mattiolo, sostenendo di poter utilizzare quel nome considerando che è un nome proprio. Ma viene rilevato che non si tratta del vero nome e cognome, che è come detto Gaetano Mattiolo, ma dello pseudonimo identico al marchio Gai Mattiolo, precedentemente ceduto alla Charme Bag.
«Il marchio per la licenza pelletterie era di proprietà della Mattiolo Couture» fanno sapere gli avvocati Angelo Angelini e Salvatore Scali, difensori «ed è da loro che è stato venduto e non dello stilista. Quindi il signor Mattiolo non si è mai permesso di produrre né vendere borse ma ha solo disegnato delle borse per la società React che poi ha associato al proprio marchio il nome di Gai Mattiolo». La storia di Gaetano Mattiolo, 45 anni, è quella di uno stilista di successo.
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova