Vendetta esplosiva, patteggia due mesi

Aveva fatto esplodere la porta d’ingresso dell’abitazione di Luca Casarotto, 43 anni, impresario edile di Veggiano. Il motivo? Reclamava – almeno questa la sua versione – dei soldi come lavoratore....

Aveva fatto esplodere la porta d’ingresso dell’abitazione di Luca Casarotto, 43 anni, impresario edile di Veggiano. Il motivo? Reclamava – almeno questa la sua versione – dei soldi come lavoratore. Una vendetta ad alto rischio che ha fatto finire nei guai Claudio Rossetto, 28 anni, residente a Molvena ma domiciliato a Montegalda nel Vicentino: l’uomo ha preferito chiudere il conto con la giustizia evitando il rischio di un processo e scegliendo la strada di un rito alternativo. Così davanti al gup padovano Cristina Cavaggion ha patteggiato due mesi di reclusione con la sospensione condizionale della pena per detenzione e porto in luogo pubblico di esplosivo e danneggiamenti. È la notte dell’1 dicembre 2012 quando esplodono alcuni candelotti incendiari, costruiti artigianalmente con tubi metallici a uso idraulico riempiti di polvere pirica innescati attraverso una cannuccia termoriscaldante. L’ordigno casalingo era stato piazzato davanti alla porta in legno e vetro dell’abitazione di Casarotto. Quest’ultimo aveva subito presentato la denuncia. Erano scattate le indagini dei carabinieri che avevano portato sulle tracce di Rossetto, muratore che pretendeva qualche migliaio di euro dall’impresario: sosteneva di non essere stato pagato per una serie di lavori, anche se non sono stati trovati documenti a conferma di ciò. La perquisizione a casa sua aveva dato buoni frutti: i militari avevano sequestrato resti dei tubi metallici. (cri.gen.).

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