Vengono abbattute le ex Officine Negrello torna dignitoso l’ingresso al centro di Este

L’evento
Da anni quello stabile in degrado rappresentava il peggior biglietto da visita che la città potesse avere. Ora, finalmente, ciò che restava delle officine Negrello è stato raso al suolo: ieri è stato portato quasi definitivamente a termine l’abbattimento dell’ex proiettificio, gloriosa industria di levatura nazionale.
fabbrica degradata
Le ex officine Negrello di via Augustea – lo stabile che s’incontra entrando a Este dal Ponte della Torre – erano fino a trent’anni fa la sede di un’industria bellica.
Nel tempo la struttura è stata utilizzata come sala da ballo, quindi abbandonata e lasciata in balìa di tossicodipendenti, sbandati e vandali. Non si contano gli interventi della polizia locale e dei carabinieri per scacciare occupanti abusivi dallo stabile. Qualche anno fa un crollo improvviso stava per costare la vita a due accattoni tunisini, costretti a passare più di qualche giorno in ospedale.
Nel 2006 una ditta vicentina aveva proposto di realizzarvi una mega struttura al servizio del turismo, di ben 34 mila metri quadri, con albergo, ristorante, ostello, area riservata ai bungalow e impianti sportivi: il progetto è naufragato. A inizi anni Duemila si era ipotizzato di realizzare in quest’area la nuova cittadella della sicurezza atestina: qui, accanto alla nuova sede del Consorzio di bonifica Adige Euganea, doveva nascere la nuova caserma dei carabinieri (poi realizzata in via Stazie Bragadine) e qui si ipotizzava il trasferimento dei vigili del fuoco.
Durante il suo ultimo mandato – era l’aprile 2015 – l’allora sindaco Giancarlo Piva aveva annunciato un imminente accordo con il privato proprietario dell’ex fabbrica: l’idea, da attuare in pochi mesi, era quella di abbattere lo stabile, di rifondarlo mantenendo lo “skyline” dell’industria (in una sorta di operazione di archeologia industriale) e di realizzarvi all’interno volumi commerciali e residenziali, oltre a spazi ristorativi e di utilizzo pubblico (si parlava di un ufficio turistico e di un mercatino a “km zero”), anche in virtù del fatto che quest’area è considerata come la porta sud del Parco Colli Euganei.
ORDINANZE in sequenza
Non si contano le ordinanze che, negli anni, il Comune di Este ha indirizzato ai proprietari dell’ex fabbrica per la messa in sicurezza dell’immobile. Una nel 2012 chiedeva il confinamento delle aree e la pulizia dei fabbricati, un’altra nel 2014 imponeva la completa demolizione dell’edificio parzialmente crollato e della palazzina che dà sulla strada. L’ultima è del 3 aprile scorso e ha imposto agli attuali proprietari – la Este Immobiliare srl con sede in via Fermi a Vicenza – la completa demolizione di tutti gli immobili, pena una sanzione amministrativa di 5 mila euro e la denuncia per il reato di inosservanza dei provvedimenti dell’autorità, previsto dal Codice penale all’articolo 650. Nel giro di un mese i lavori sono iniziati e già in poche ore l’ex officine Negrello sono rimaste un ricordo.
IL FUTURO DELL’AREA
Commenta così il sindaco Roberta Gallana: «Il degrado a Este si abbatte. Finalmente, dopo troppi anni, la zona tra le più degradate della città, e pericolosa in termini di sicurezza, viene abbattuta. In seguito all’ordinanza, e con gli adeguati permessi, si ripulisce un’altra delle porte di entrata di Este. La seconda, dopo la riqualificazione dell’entrata in Este dalla frazione Motta. Un lavoro, questo, di collaborazione tra pubblico e privato, tra ufficio tecnico comunale e polizia locale. La bonifica è ovviamente a carico della società proprietaria». Quale sarà il futuro di quest’area? «Qui sicuramente non ci sarà posto per l’industria o per centri commerciali, ma sarebbe bello poter far rinascere un piccolo quartiere multifunzionale con un accordo pubblico-privato». Case, appartamenti, piccole botteghe e qualche spazio verde. Trovare chi ha voglia e risorse per investire, tuttavia, sarà un capitolo molto ostico: sarebbe già un buon risultato riuscire a mantenere quest’area perennemente bonificata, al riparo da piante infestanti e degrado. —
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