«Ventidue milioni per i corsi d'acqua»

Un piano dei Comuni del Camposampierese contro le alluvioni Ma per realizzare le opere indispensabili servono i soldi della Regione
IN PIENA. Il Muson dei Sassi
IN PIENA. Il Muson dei Sassi
 
CAMPOSAMPIERO.
Federazione del Camposampierese, Consorzio acque risorgive e Genio civile battono cassa in Regione: per mettere in sicurezza idraulica il territorio del Camposampierese servono 22 milioni di euro. La richiesta è stata avanzata in via ufficiale dal consiglio della Federazione, dopo che a Camposampiero si è tenuto un vertice fra i tre Enti.  Servono quattro milioni di euro per creare le casse di espansione capaci di ridurre i picchi di piena del Tergola e del Vandura, e per il sistema di telecontrollo lungo il Muson dei Sassi. Tre milioni e mezzo di euro, poi, per le casse di espansione da realizzare nel bacino idrografico dello scolo Lusore; quattro milioni per la stessa operazione nell'alto bacino del Fiume Dese e quattro milioni e mezzo lungo l'alto bacino del Marzenego. E' infine di 6,1 milioni l'importo presunto di spesa per riparare frane e cedimenti delle sponde, per il rialzo degli argini, per il consolidamento e il ripristino dei manufatti lungo i fiumi Tergola, Rio dell'Arzere, Vandura, Tergolino e Muson Vecchio nei comuni di Borgoricco, Cadoneghe, Campodarsego, Camposampiero, Loreggia, Massanzago, Mirano, Noale, Salzano, San Giorgio delle Pertiche, San Giorgio in Bosco, San Martino di Lupari, Santa Giustina in Colle, Santa Maria di Sala, Stra, Tombolo, Vigonza e Villa del Conte. Per stilare l'elenco degli interventi, con relativi costi, la Federazione si è avvalsa delle stime dei tecnici.  Da parte dell'assessore regionale Maurizio Conte c'è la promessa di realizzare le vasche di laminazione a monte del Muson dei Sassi, nel Trevigiano.  Recita il comunicato del consiglio della Federazione: «Come amministratori di un'area di 225 chilometri quadrati con 97 mila abitanti, chiediamo attenzione e inseriamo con convinzione in questo elenco opere che riteniamo indispensabili e non più procrastinabili». Il consiglio assicura anche l'impegno a redigere, in collaborazione con il consorzio di bonifica, il piano delle acque e il regolamento di polizia rurale per ripristinare la funzionalità di fossi e canali.

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