Vertenza Rinascente c’è un’ipotesi di accordo per le 39 dipendenti

C’è una svolta nella vertenza delle lavoratrici della Rinascente. Ieri pomeriggio è stata siglata un’ipotesi di accordo, poi sottoposta in serata al giudizio delle 39 dipendenti che, dopo la chiusura fissata al 15 febbraio, resteranno disoccupate. I contenuti dell’intesa sono i seguenti. Incentivo all’esodo: va dalle 12 alle 18 mensilità, in base all’anzianità di servizio. Formazione: sarà effettuata dall’agenzia apposita per 12 mesi, per mettere le lavoratrici nelle condizioni di trovare una nuova occupazione. Naspi: la copertura sarà per 24 mesi e per tutte. Tre dipendenti hanno accettato il trasferimento nelle filiali di Milano e di Catania. Più o meno è stato siglato lo stesso tipo di accordo finale di Genova, la cui filiale è stata chiusa a novembre con un incentivo di 22 mila euro lordi a testa.

«Abbiamo fatto il possibile per ottenere le più ampie garanzie per i dipendenti, in una situazione compromessa fin dall’inizio a causa dell’irremovibilità dell’azienda sulla chiusura della sede di Padova», scrive Marquidas Moccia in un comunicato diffuso dalla Cgil. «Sempre se l’assemblea approverà l’ipotesi di accordo, l’impegno del sindacato non finirà con la firma dell’intesa. Seguiremo i lavoratori anche in futuro sia per il percorso formativo e sia per il loro reinserimento lavorativo, anche e specialmente per cercare di privilegiarli nelle attività commerciali che saranno insediate nel palazzo di piazza Garibaldi».

La notizia della chiusura della filiale era stata data dall’azienda milanese a novembre dopo che il grande magazzino del lusso aveva chiesto inutilmente una riduzione dell’affitto )90 mila euro al mese per i 6 mila metri quadrati) al proprietario dell’immobile, Guglielmo Tabacchi. Per due mesi la vicenda è stata seguita dalle sindacaliste della Filcams-Cgil, Marquidas Moccia, Marta Schiavo e Susanna Valentini e da Marco Bodon e Katiuscia Rostellato, della Fisascat-Cisl. Ci sono stati due scioperi per tutta la giornata. Sono stati effettuati cinque incontri tra le parti ed a favore dei lavoratori sono scesi in campo anche il Comune, la Provincia e anche la Regione, con Elena Donazzan. Ora la svolta. Ma la chiusura resta e perderanno il posto di lavoro anche le commesse delle boutique al piano terram i sei dipendenti del bar, gli addetti alle pulizie e i vigilanti che controllano gli ingressi. —

Felice Paduano

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