Vescovana, il medico in pensione: crescono i Comuni in difficoltà
Cimento lascia dopo 35 anni, l’usl garantisce la copertura provvisoria. Guardia medica a Santa Maria. Pazienti senza riferimento anche a Este, Villa Estense e Sant’Elena

Dopo 35 anni di attività il medico di medicina generale Maurizio Cimento è andato in pensione e anche i cittadini di Vescovana dovranno fare i conti con la carenza di medici che sta colpendo l’intera Bassa padovana, e non solo. In attesa di un nuovo camice bianco, il paese dovrà affidarsi al servizio di guardia medica diurna dedicata, attivato attraverso a un accordo tra Comuni e Usl.
Emergenza diffusa
A Este, Villa Estense, Sant’Elena e ora anche a Vescovana, è stato messo in luce un problema diffuso. Il pensionamento di professionisti storici, o la rinuncia per altre problematiche, ha lasciato centinaia di pazienti senza il medico che li seguiva da anni e ora sono costretti a rivolgersi a un servizio che garantisce certamente continuità e professionalità, ma non quella conoscenza profonda delle persone che solo il medico di famiglia può offrire.
A Vescovana, Cimento era arrivato nel 1991 ed è stato un punto di riferimento per generazioni: «È fondamentale ringraziare il dottor Cimento» sottolinea il sindaco Marzio Pattaro «ha svolto un lavoro che è andato oltre il servizio ed è stato molto apprezzato dal paese. Ora però dobbiamo affidarci alla disponibilità della guardia medica».
Ambulatorio provvisorio
L’ambulatorio provvisorio è stato allestito da ieri, primo dicembre, nella frazione di Santa Maria d’Adige, in via 4 Novembre 42, con aperture il lunedì, mercoledì e venerdì dalle 9 alle 12, il martedì e giovedì dalle 14 alle 17. «Abbiamo cercato subito un nuovo medico, con il sostegno dell’Usl» prosegue Pattaro «ma al momento possiamo contare solo sulla guardia medica diurna. Mi auguro che arrivi presto un sostituto stabile, anche se sappiamo tutti quanto sia difficile. La carenza di medici è diffusa e totale e riguarda molti Comuni del circondario».
Infatti, anche molti pazienti residenti a Barbona, che avevano scelto il dottor Cimento, ora dovranno cercare un altro medico, dato che quello del loro Comune è al completo, o dovranno rivolgersi al servizio provvisorio.
Stessa situazione a Este
Una situazione speculare si vive a Este, dove il pensionamento dai primi di novembre della dottoressa Giulia Piva ha lasciato senza medico 1650 pazienti, soprattutto residenti nel quartiere Meggiaro.
La guardia medica che l’ha sostituita opera però in un container temporaneo: «È riscaldato e ha una sala d’attesa, ma non è un luogo adeguato» spiega il sindaco Matteo Pajola «abbiamo offerto la nostra disponibilità per trovare uno spazio più idoneo, ma finora le proposte non erano adatte».
L’Usl è alla ricerca di un nuovo medico, ma le difficoltà sono tante: «Molti professionisti hanno massimali pieni e i pazienti devono spostarsi fuori Comune» continua Pajola che mette un luce un problema a monte «La pianificazione è stata sbagliata: mancano il 20% dei medici di base, oltre 7000 professionisti sono spariti negli ultimi 10 anni, specialmente nelle regioni del Nord, dove i nuovi medici faticano ad accettare gli incarichi» conclude Pajola.
Nessuna novità nemmeno a Villa Estense e Sant’Elena, rimasti senza uno dei medici di famiglia da metà ottobre: «Non c’è alcun nuovo medico che copra la zona spiega il sindaco Davide Salvan «l’unico servizio garantito grazie agli accordi con l’Usl è la guardia medica, potenziata da questa settimana con una mattina in più». Piano piano la Bassa padovana rischia di restare senza medici di famiglia. —
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