Via del Plebiscito dove il gasolio è tutto low cost

Gasolio a 1,473 euro in tre diversi distributori a pochi metri l’uno dall’altro. Sul prezzo dei carburanti, in via del Plebiscito è una corsa al ribasso. Il primo che si incontra, venendo da piazzale Stanga, è una Tamoil con il gasolio a 1,589 e la benzina a 1,699. Poco dopo c’è un’Ip, gruppo Api, con prezzi lievemente più bassi. Un po’ più avanti c’è un Esso Express, e qui il prezzo per il diesel scende a 1,473. È un impianto “ghost”, quelli legati alle grandi compagnie, ma senza gestore: oltre a Esso Express, Q8 easy per Q8, Te per Total Erg, Ip Matic per Ip.
Sempre in via del Plebiscito, nella direzione opposta, stesso prezzo per il gasolio a un distributore San Marco Petroli, azienda privata di Marghera che conta un centinaio di impianti in tutto il Nordest. Sono le cosiddette “pompe bianche”, che non rientrano nel circuito delle grandi compagnie petrolifere.
La persona che ci lavora si occupa più che altro del lavaggio. Dopo una ventina di metri si incontra un Agip, dove il gasolio arriva a 1,539 e quindi un Q8 easy, altro impianto “ghost” con il diesel a 1,473 euro. Anche qui c’è una signora che lava le auto e “non c’entra niente con le benzine”, tiene a precisare. Se fosse un gestore, il carburante costerebbe molto di più.
Il prezzo medio del gasolio di ieri in Italia, secondo i dati del Sole24ore, era di 1,633 euro e quello della benzina di 1,759 euro, sempre per il self. In generale, in via del Plebiscito i prezzi sono bassi, perché c’è molta concorrenza.
La stessa Q8 Easy che qui fa il diesel a 1,473, a via Venezia lo vende a 1,492. Nei dintorni le cose non sono molto diverse. La stazione di servizio dell’Auchan ha chiuso da quasi un anno. L’impianto Esso che gli sta di fronte, in via Venezia, è stato “selfizzato” circa un mese fa. I Vega, marchio che raggruppa alcune aziende venete e conta una fitta rete di “pompe bianche” – a Padova in via dell’Ippodromo, in via dell’Elettronica - ieri teneva il diesel a 1,494 e la benzina a 1,619.
«Siamo nella più grande baraonda», dice Mario Rosina, segretario Fiab, associazione dei benzinai che fa capo a Confesercenti, «i prezzi cambiano tutti i giorni, anche più volte al giorno. E la responsabilità è di questa corsa alla “ghostizzazione”. È stato approvato al Senato un decreto che prevede un’ulteriore liberalizzazione degli impianti. Fino ad ora gli impianti nei centri urbani, per quanto self service, dovrebbero essere presidiati, ma non sempre è così e si vorrebbe eliminare questa garanzia. Le grandi compagnie vorrebbero eliminare il “servito”. E gestiscono anche il cosiddetto mercato extrarete, vendendo il carburante alle pompe bianche con un margine di 20 centesimi a litro e un pagamento a 30 giorni. Mentre i costi complessivi per un gestore di aggirano sul 40, anche 50% del guadagno lordo. Le banche, ad esempio, non accettano di abbassare i costi di transazione sul pagamento con il bancomat».
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