Via libera al restauro del Castello

Entro l’inizio del 2019 partiranno i lavori per far risorgere il Castello Carrarese e le Mura. La giunta ha approvato ieri i progetti definitivi per il restauro di due “pezzi” storici del patrimonio artistico e culturale padovano che rientreranno tra i beni visitabili nella città del Santo.
Castello. Si parla del penultimo atto prima del via esecutivo su un progetto di 5,4 milioni di euro, che serviranno alla ristrutturazione e all’adeguamento del lato sud. Soldi che arriveranno dal Ministero dei beni culturali (3,6 milioni), dalla Fondazione Cariparo (1,5 milioni), con l’aggiunta di 300 mila euro di avanzo di amministrazione. Il cantiere potrebbe aprire addirittura a ottobre, se la procedura per ottenerlo dal Demanio dovesse sbloccarsi prima dell’estate e se il cronoprogramma della Soprintendenza non subirà intoppi. Conclusa la parte burocratica, potranno partire i lavori mentre l’assessore alla cultura Andrea Colasio sarà chiamato a progettare la fase espositiva: dalla famosa collezione di design Bortolussi, alla scuola padovana del gioiello, al gruppo N, fino all’arte contemporanea. Anche il designer Gaetano Pesce, le cui opere sono ora in mostra al Palazzo della Ragione, ne lascerà alcune da esporre poi al Castello. E non sarà solo una ristrutturazione, perché nel progetto approvato ieri sono inseriti materiali moderni, come l’acciaio corten e il vetro, che serviranno a definire nuovi spazi espositivi e ad includere nella struttura elementi alla vista fuori contesto, come montacarichi, scale e ascensori.
Le mura. Accantonata per ora la possibilità di realizzare una pista ciclopedonale che colleghi via Ariosto alla golena San Massimo (è un percorso di boscaglia impraticabile e che necessiterebbe di presidio costante), ieri è arrivato l’ok per l’intera illuminazione degli 11 chilometri di Mura per una spesa di 1,4 milioni di euro. «Tra un anno tutte le mura saranno illuminate, comprese le parti dove non è previsto un intervento di riqualificazione» ha garantito l’assessore alla valorizzazione della cinta muraria, Andrea Micalizzi, «Inoltre restaureremo il comparto nord, dove potrebbero nascere spazi per le associazioni remiere». Micalizzi parla del Bastione Buovo (Portello vecchio), quella esterna alla golena San Massimo, il ponte delle Gradelle e la casetta dazieria. Tutto ciò farebbe guadagnare punti preziosi in vista delll’esame Unesco previsto il prossimo anno.
Luca Preziusi
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