«Via quella cancellata che deturpa la Cappella di Giotto»

Padova, l'assessore Colasio trasforma l’Arena Romana in spazio museale: non sarà più accessibile a tutti
MARIAN - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - COLASIO ALL'ARENA ROMANA
MARIAN - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - COLASIO ALL'ARENA ROMANA
PADOVA. Non più «giardino romantico» ma vero e proprio «spazio archeologico-museale». Per questo l’Arena romana non sarà più accessibile a tutti. Ma la Cappella degli Scrovegni non sarà più deturpata dalla cancellata installata negli anni ’30 del secolo scorso. E i turisti potranno arrivare al capolavoro di Giotto avvicinandosi alla facciata e non più dal retro.


È l’indicazione che l’assessore alla cultura Andrea Colasio vuole dare subito dopo la fine del cantiere di restauro dell’unico monumento della
Patavium
romana rimasto fuori terra. Un cantiere, aperto al pubblico nel prossimo weekend, costato 300 mila euro e che ha permesso di riportare alla luce spazi finora rimasti nascosti. Come il corridoio basso sopra le fondamenta che potrebbe essere, secondo gli archeologi, il “passaggio delle fiere”, dove venivano tenuti leoni e altre bestie feroci prima dei combattimenti con i gladiatori.


Liberare Giotto
. «È anche un passo simbolicamente importante: togliamo quell’inferriata, liberiamo Giotto dalla gabbia». Andrea Colasio si è consultato con il direttore dei musei civici, Davide Banzato (tra i massimi esperti dell’area degli Scrovegni) e insieme hanno deciso di tornare alle origini. Fu l’allora direttore del museo Andrea Moschetti, negli anni ’30, a ridisegnare l’accesso alla Cappella con la cancellata e l’ingresso dalla porta laterale. Dopo il restauro del 2001 fu realizzato il “centro tecnologico attrezzato” che fa da filtro tra l’ambiente esterno e gli affreschi. «È un ritorno al passato, ma è anche una valorizzazione per l’Arena, che è il nostro Colosseo», spiega l’assessore.


Cinema sul bastione.
Nell’ellissi dell’Arena dunque non si potrà più entrare, se non pagando il biglietto del museo. E ovviamente non potranno più essere realizzate manifestazioni: «Abbiamo pensato di spostare il cinema estivo sul bastione poco lontano, dove oggi c’è un’area giochi per bambini che è poco utilizzata», spiega ancora Colasio.


I nuovi scavi.
Dunque l’Arena diventa un’area archeologica e come tale sarà trattata: «Per noi è un’emozione enorme – confessa Marianna Bressan, funzionario archeologo della Soprintendenza – Negli ultimi scavi abbiamo riportato alla luce un settore prima sepolto, che restituisce la percezione della grandezza dell’edificio. Probabilmente aveva la stessa dimensione dell’Arena di Verona, se non più grande».


C’è ancora molto da scoprire: «Stiamo affidando in questi giorni i lavori aggiuntivi per continuare gli scavi, ma i lavori inizieranno con il caldo in primavera – chiarisce Domenico Lo Bosco, dell’edilizia monumentale di Palazzo Moroni – Il nostro intervento è conservativo: gli scavi verranno protetti con una copertura d’inverno e saranno visitabili da marzo a ottobre». L’amministrazione è anche alla ricerca di sponsor per finanziare ulteriori lavori, in più da fondi europei saranno recuperati altri 100 mila euro.


Realtà aumentata.
Come “spazio museale” l’Arena sarà inserita nel percorso di visita degli Eremitani, con un’opportunità in più: «Abbiamo un progetto di realtà immersiva che, grazie agli occhiali 3D, permetterà ai turisti e ai padovani di fare un viaggio nella
Patavium
romana», annuncia ancora Colasio. Si partirà proprio da quello che allora era una sorta di stadio: «Dobbiamo immaginarcelo come uno spazio dedicato a spettacoli affollatissimi, con il tifo, le urla, il consumo di cibo e le partite di dadi tra un’esibizione e l’altra», racconta l’archeologa Francesca Veronese, funzionario del museo cittadino.


Ponte San Lorenzo.
Se questo è stato l’anno della riscoperta dell’Arena, il 2018 sarà l’occasione per rendere nuovamente visitabile un altro monumento della Padova romana: il Ponte San Lorenzo, in piazza Antenore e sulle Riviere: «Abbiamo già stanziato 340 mila euro per i lavori di restauro del ponte e della zona ipogea dell’unico rimasto dei cinque ponti di
Patavium
– annuncia l’assessore alla Cultura – Sarà realizzato un nuovo ingresso e delle passerelle di camminamento al piano interrato, oltre al nuovo impianto elettrico e anti-incendio».


Cantiere aperto.
E per chi vuole avere un’anteprima della nuova Arena, sabato e domenica il cantiere degli scavi archeologici sarà aperto al pubblico: «Gli archeologi saranno a disposizione dei visitatori – spiega Marianna Bressan – Ci saranno quattro visite guidate, gratuite e senza prenotazione: alle 10, 11.30, 14 e 15.30».


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