Via Tommaseo, il punto Sma diventa cinese
Chiude il supermercato. Meridi: «Degrado e criminalità hanno il sopravvento»

Il punto Sma
Il punto Sma di via Tommaseo ieri ha chiuso i battenti. Alla porta una nuova gestione, ma cinese. La trattativa è in corso, nonostante il proprietario, il fiorentino Ficini, avesse giurato di non cedere al Sol Levante con i «borsoni» pieni di euro.
Dei cinque dipendenti, tre (quelli a contratto indeterminato) saranno ricollocati nel punto di Vigodarzere. Gli altri due (una cassiera e un magazziniere) restano a casa. La vita del supermercato non è stata facile: in questi tre anni ha dovuto fronteggiare balordi e, soprattutto, la piaga del taccheggio. Fino a gettare la spugna: «Gli unici in grado di affittare uno spazio di quelle dimensioni sono i cinesi - commenta Maurizio Meridi, portavoce di numerosi comitati anti-degrado e pro-sicurezza della zona stazione - E' un fatto grave da un punto di vista sociale: viene a mancare un punto di riferimento per i residenti e per gli anziani. Da oggi piazza De Gasperi, via Trieste e corso del Popolo sono scoperti e per un litro di latte c'è solo la stazione. Il danno è soprattutto per le categorie più deboli. L'amministrazione dovrebbe riflettere, anche sulle motivazione che hanno portato alla chiusura: la merce rubata era più di quella che riuscivano a vendere. Qui la situazione non è migliorata». A testimoniarlo i numeri. Adesso via Tommaseo, naturale congiunzione tra la Stanga e il centro che passa per le ferrovie, vanta un solo esercente italiano, il tabaccaio all'inizio della via. Tutto il resto è multietnico. (e.sci.)
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