Viaggio nel passato al concerto dei Doors, le sale si fanno stadio
VENEZIA. Spalleggiati da Mick Jagger con cui andarono prima a mangiare e soprattutto a bere, i Doors entrarono la sera del 5 luglio del 1968 all’Hollywood Bowl di Los Angeles trovandosi di fronte una platea sterminata. Quel concerto cult, considerato tra i critici come la migliore performance mai registrata in video dalla band californiana, esce ora in 300 sale, distribuito da Microcinema: si potrà vedere solo oggi, in un’edizione integrale e con una qualità migliorata con audio surround 5.1. «Si sente come se vi trovaste realmente in quell’Arena, sul palco assieme a noi», dice il tastierista Ray Manzarek, oggi 74 anni, all’epoca neppure 30.
“The Doors live at the bowl” è l’ultimo in ordine di tempo di film musicali, concerti veri e propri, che nell’era del dowloading e di album solo virtuali riportano il pubblico non solo ad ascoltare la musica tutti insieme ma anche a vederla, seppure non in uno stadio ma nel chiuso tecnicamente perfetto di una sala cinematografica trasformata per l’occasione in una sala per audiophiles. I numeri non sono da sottovalutare: il film su Vasco in 2 giorni ha incassato 343 mila euro; sul circuito The Space “Pearl Jam 20” (nella seconda replica dopo più di un anno) 25.000 in tre giorni di programmazione e “Hungarian Rhapsody: Queen live in Budapest”, 117.000 in due. “Ligabue Day 2010” è stato visto da 43 mila persone; Led Zeppelin, tra prima data e replica, da 51 mila.
Doors è stato rimasterizzato da Bruce Botnick, lo stesso fonico che all’epoca si occupò della registrazione su un otto piste a bobina .
Il film si potrà vedere a Venezia al cinema Rossini, a Mestre all’Excelsior e Uci Cinemas, a Marcon Uci Cinemas, a Treviso e a Limena The Space Cinema, a Padova anche al Cineplex.
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