Viaggio nell'ex reggia di Galan, bene pubblico in rovina

Degrado e abbandono a villa Rodella, fino al 2015 la casa dell’ex governatore del Veneto. Sparsi ovunque molti documenti e un fiore con i 24 tavoli delle sue nozze nel 2009
Cinto Euganeo (PD), 16 novembre 2017. IDegrado a villa Rodella, ex abitazione del governatore del Veneto Giancarlo Galan. Nella foto: l'ingresso semisepolto dalla vegetazione.
Cinto Euganeo (PD), 16 novembre 2017. IDegrado a villa Rodella, ex abitazione del governatore del Veneto Giancarlo Galan. Nella foto: l'ingresso semisepolto dalla vegetazione.

L'ex reggia di Galan nel degrado: ecco com'è ridotta

CINTO EUGANEO. In una piccola dépendance, ai margini del vasto parco verde e accanto ai resti di quella che doveva essere la monumentale cantina, c’è forse la testimonianza più vivida di quello che fu un tempo questa villa. Sommerso tra decine di giocattoli abbandonati c’è un fiore di cartone. Una composizione fatta a mano, che raccoglie sui petali decine e decine di nomi. Sono gli invitati al faraonico matrimonio che Giancarlo Galan, allora presidente della Regione Veneto, celebrò nel giugno 2009 con Sandra Persegato proprio a villa Rodella.

Villa Rodella, cosa resta dell'ex casa di Galan


I petali. Quel fiore sagomato indicava la disposizione degli ospiti nei tavoli. Nei ventiquattro petali verdi ci sono nomi di industriali, politici e parenti, ma è nel cuore del fiore che si leggono i nomi dei vip: al tavolo “Rifugio del Venda” sono seduti Silvio Berlusconi, Marcello Dell’Utri e Regina Bertipaglia, mentre nel vicino “Monte della Madonna” si trovano Renato Brunetta e Nicolò Ghedini. E poi a qualche sedia di distanza Renato Pozzetto, Riccardo Illy, Pietro Marzotto e Giuseppe Stefanel, giusto per citarne alcuni. Nell’ottobre 2015, quando l’ex governatore ha abbandonato la sua villa per trasferirsi a Rovolon, ha voluto lasciare il ricordo di quel giorno. E poi c’è il tavolo “Sassonegro”, con Giovanni Mazzacurati e Piergiorgio Baita, i grandi accusatori di Galan nello scandalo Mose, seduti con Renato Chisso (assessore regionale finito in carcere).

Villa Rodella, cosa resta dell'ex casa di Galan


Villa accessibile. Entrare a Villa Rodella, oggi proprietà del Demanio, non è un problema. I cancelli che danno sulla strada sono chiusi, ma la rete che dà sui campi è divelta e offre un varco per accedere alla vecchia dimora Galan. Il parco verde è infestato da erbacce di ogni genere e le pietre dei vialetti sono quasi del tutto coperte da vegetazione. L’amato roseto dell’ex ministro continua a vivere rigoglioso, in un autonomo ordine quasi perfetto. Una porta, sul retro del palazzo, è completamente aperta. I segni di scasso, probabilmente con un piede di porco, sono evidenti. Una volta dentro alla villa non si trova alcun ostacolo: tutti i piani e tutte le stanze sono visitabili. Sia chiaro: Villa Rodella e il suo parco verde non sono un’area pubblica e un palazzo ad ingresso libero e non controllato. Fa sicuramente specie, tuttavia, che questo bene demaniale sia privo di vigilanza e sia completamente incustodito.

Cinto Euganeo (PD), 16 novembre 2017. IDegrado a villa Rodella, ex abitazione del governatore del Veneto Giancarlo Galan. Nella foto: un ripostiglio.
Cinto Euganeo (PD), 16 novembre 2017. IDegrado a villa Rodella, ex abitazione del governatore del Veneto Giancarlo Galan. Nella foto: un ripostiglio.


Spazi immutati. Se all’esterno è chiaro il passaggio di qualche predone (mancano praticamente tutte le grondaie, dalla cappella esterna è sparita un’acquasantiera e sotto a due rubinetti esterni sono state chiaramente sradicate le vasche in pietra per l’acqua), all’interno della villa gli spazi sembrano ancora “vergini”. Le stanze sono vuote, ma nessuno ne ha preso possesso e tanto meno ha messo le mani su quanto di prezioso ancora resta: termosifoni in ghisa, termostati, serramenti, ma anche piastrelle di riserva, ringhiere interne, murature di pregio, persino un ferro da stiro. Intatti e nuovi di zecca sono pure i numerosi sanitari che sono stati installati nei vari bagni (almeno dieci) della villa proprio dopo la partenza di Galan: l’ex governatore li aveva rimossi prima di abbandonare casa, ma era stato costretto al ripristino, dunque a ricomprare e a installare wc, bidé e lavandini. In alcuni bagni ci sono ancora le vasche idromassaggio e in uno, in particolare, trova spazio una Jacuzzi originale. Gli unici “ospiti” di Villa Rodella, ad oggi, sembrano essere i colombi, visto che qua e là non manca di incontrarne qualche carcassa.

Cinto Euganeo (PD), 16 novembre 2017. IDegrado a villa Rodella, ex abitazione del governatore del Veneto Giancarlo Galan. Nella foto: nomi dei principali accusatori di Galan nel segnaposto delle nozze ancora visibile nel gazebo del parco.
Cinto Euganeo (PD), 16 novembre 2017. IDegrado a villa Rodella, ex abitazione del governatore del Veneto Giancarlo Galan. Nella foto: nomi dei principali accusatori di Galan nel segnaposto delle nozze ancora visibile nel gazebo del parco.


Ricordi. Il fiore in cartone del matrimonio non è l’unico “ricordo” abbandonato da Galan a Villa Rodella. Una grande cicogna con tanto di nastro rosa, sistemata in uno sgabuzzino sotterraneo, riporta forse alla nascita della figlia di Giancarlo e Sandra. In un grande salone è invece appoggiata ad un muro una gigantografia dedicata al Passante di Mestre, opera simbolo dell’era Galan in Regione. Ammassati contro il muro ci sono libri, quotidiani e riviste: pubblicazioni sul Veneto, cartografie, volumi editi dalla Regione, ma anche giornali di settore a cui Galan era abbonato. Gli effetti personali lasciati nell’abitazione, che si sviluppa su più piani e conta innumerevoli saloni e stanze (un’ala del palazzo presenta porte blindate ad ogni camera), sono invece pochi: qualche giocattolo, una cartellina in plastica per la scuola, saponi e profumi, documenti che ricordano alcuni viaggi di famiglia o di rappresentanza istituzionale.

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